Ultimo aggiornamento 22 Febbraio 2019 - 17:54
Gen 17, 2012 Redazione Ambiente 0
Mentre tutto il mondo guarda con diffidenza al greggio, dopo i disastri ambientali che hanno afflitto vaste aree, in Italia la caccia all’oro nero è sempre aperta. E lo è in un mare chiuso, in cui vivono ecosistemi fragili, paesaggi incantevoli e risorse, come pesca e turismo, che danno prospettive di vita a milioni di persone: un mare come l’Adriatico e uno splendido paesaggio come quello delle Isole Tremiti. Ma la Puglia non resta a guardare.
A tenere accesi i riflettori sullo scempio a cui darebbero il via le società energetiche con i loro progetti di trivellazioni off shore nell’Adriatico è una regione compatta che sabato 21 gennaio scende in piazza a Monopoli (Ba) per difendere il proprio modello di sviluppo. L’iniziativa, promossa dal comitato ‘No petrolio’ di Monopoli e che vede coinvolte anche Province, amministrazioni comunali e associazioni, ha raccolto l’adesione bipartisan dei gruppi di maggioranza e opposizione e dei rappresentanti delle istituzioni.
‘Non populismo, ma difesa delle ragioni di una comunità, quella pugliese, che vuole vedere salvaguardato l’ambiente e il diritto alla vita”, è il commento del presidente della Regione, Nichi Vendola, che assicura ”l’impegno anche da parte dei parlamentari pugliesi in quella che è una battaglia che noi combattiamo per vincere, perché perdere significherebbe rinunciare a una prospettiva di ricchezza: il nostro petrolio è il mare”. “Questa – conclude il governatore pugliese – è la volontà di mostrare una Puglia unita al di là dei colori politici”.
La manifestazione di sabato 21 gennaio è figlia di tante iniziative che in questi anni hanno generato una sensibilizzazione crescente sulla questione. Nel 2010, proprio a Monopoli, ci fu la prima mobilitazione. Seguirono quella di Lesina il 24 aprile 2010 e a Termoli il 7 maggio 2011.
Due sono le società a cui il ministero dell’Ambiente nel 2011, con un decreto, ha concesso le autorizzazioni a compiere trivellazioni nel basso Adriatico: la britannica Northern Petroleum e l’irlandese Petroceltic, entrambe con interessi anche nella Valle del Po, nell’Adriatico, nel Golfo di Taranto e nel canale di Sicilia.
Contro questo decreto la Puglia, altre regioni e associazioni ambientaliste, lo scorso luglio hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contestando due elementi: la mancata considerazione dell’impatto ambientale sull’ecosistema marino e la mancata richiesta del parere della Regione Puglia, “nonostante le isole Tremiti siano più vicine all’area di ricerca della Petroceltic dei comuni costieri di Abruzzo e Molise”. Un ricorso su cui, secondo fonti giudiziarie, dovrebbe arrivare la decisione definitiva del Tribunale il prossimo 22 marzo.
La Puglia non aspetta e prima di quella data ribadisce il suo ‘no’ alle trivellazioni nell’Adriatico. E se è vero che la manifestazione non ha colori politici, è pur vero che un colore dell’arcobaleno ci sarà e sarà il giallo: così ogni cittadino potrà dare una nota di giallo alla giornata di sabato partecipando alla manifestazione con indosso un indumento di questo colore.
La Redazione
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