Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 19, 2012 Redazione Ambiente 1
C’era una volta un vecchio diritto esclusivo di pesca su circa un terzo del più grande lago dell’Italia Meridionale, il Lago di Varano. Anzi, per dirla tutta, c’era fino a pochi giorni fa, fin quando sulla questione non si è pronunciato il Tar di Puglia che ha scritto l’ultimo capitolo di una storia secolare.
Con la sentenza del 28.02.2012 n. 444 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sez I, ha dichiarato estinti quei diritti. Il ché significa che ora ben duemila ettari di laguna rientrano nella piena disponibilità del comune di Ischitella.
Era questa, infatti, la superficie su cui la famiglia Sansone, originaria di Ischitella ma residente a Roma, e la Società Agricola ‘Solemar’ di Strizzi Giancarlo & C. di Cagnano Varano (in forza di un contratto stipulato il I ottobre 2008 con gli eredi Sansone), vantavano i loro diritti esclusivi di pesca. Una rivendicazione in virtù di un antico diritto feudale che affonda le sue radici nel Medioevo e che per anni ha ostacolato l’attività dei pescatori ischitellani.
Questo il tema al centro dell’incontro che si è tenuto a Foce Varano sabato 17 Marzo alla presenza di amministratori, tecnici, addetti e soprattutto della comunità dei pescatori locali, rappresentata dal neonato consorzio. A spiegare l’iter che ha portato il Tar di Bari a dichiarare estinti quegli antichi diritti è stato l’avv. Girolamo Arciuolo di Monte S. Angelo che, con la collaborazione dell’avv. Gilda Sacco di Manfredonia, ha curato gli interessi del Comune di Ischitella davanti al TAR di Bari: “Per risultare titolare di tali diritti la famiglia Sansone avrebbe dovuto ottenere il riconoscimento amministrativo dalle autorità competenti. Questi riconoscimenti non erano mai stati ottenuti”.
Per dimostrarlo è stato necessaria una complessa ricostruzione storica della normativa: un “viaggio” nella storia dal 1800 a oggi tra antichi documenti, dai diritti reali di feudali propri dell’antico “Diritto Comune” ai “diritti reali” emergenti, dalle codificazioni moderne ispirate al Codice di Napoleone per il Regno di Napoli fino alle leggi promulgate in materia dallo Stato Unitario Sabaudo.
Da questa meticolosa ricerca è risultato che già in passato la comunità di Ischitella aveva provato ad estinguere quegli scomodi diritti. Il primo tentativo risale al 1811, a ridosso della Rivoluzione francese: un’azione però che si concluse con una sentenza che riconosceva alla comunità ischitellana solo dei diritti civici di pesca, mantenendo il diritto esclusivo di pesca a favore dei principi feudatari. Il secondo tentativo risale invece al 1941, in epoca fascista, quando il Podestà di allora e i Sindacati Corporativi dei Pescatori tentarono di fare dichiarare l’incompatibilità di quei diritti con l’intervenuta inclusione del lago di Varano tra i beni demaniali dello Stato. L’esito però neanche allora fu favorevole perché una sentenza della Corte di Appello di Roma, poi confermata dalla Cassazione, confermava la sopravvivenza di quegli antichi diritti.
“Si trattava di un’anomalia italiana – ha commentato il sindaco di Ischitella, il dott. Piero Colecchia – ma noi con la grande capacità professionale dimostrata dagli avvocati abbiamo ottenuto ciò che nei secoli altri non sono riusciti ad ottenere. Non era una guerra contro qualcuno, ma una guerra per portare legittimità. Vogliamo dare tutti gli strumenti necessari per dare possibilità occupazionali a questo territorio. Abbiamo vinto tutti quanti insieme perché abbiamo innescato un rapporto culturale di legittimità”.
La sentenza, infatti, oltre che restituire al comune di Ischitella quest’ampia fetta di lago, apre nuovi e importanti scenari per l’intera comunità perché rende praticabile finalmente la realizzazione di quel “piano regolatore” del Lago di Varano, previsto dal progetto politico amministrativo della giunta Colecchia, come ha rilevato l’assessore alla pesca Raffaele Cannarozzi: “Ora che si è arrivati a riportare lo specchio d’acqua ricadente nel territorio di Ischitella del Lago di Varano nella piena e completa disponibilità delle comunità locali, la pianificazione che stiamo sviluppando ha un riscontro concreto. Il passo successivo è rappresentato dalle concessioni da rilasciare soprattutto ai lavoratori del settore locale, sempre nel rispetto di tutti i limiti previsti dalla legge”.
Questi processi non sarebbero potuti essere gestiti senza questa importante sentenza. Una sentenza peraltro molto forte, secondo l’avv. Arciuolo: “E’ stata scritta con molta accuratezza dal giudice che ha condiviso le nostre tesi. Se venisse appellata, sarebbe tranquillamente confermata davanti al Consiglio di Stato. Quello eseguito con l’avv. Gilda Sacco, è stato un lavoro appassionante e interessante. Soprattutto siamo contenti per le prospettive che a questo punto si aprono per Ischitella e per l’intera comunità dei comuni della fascia costiera del Lago”.
La Redazione
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Commenti: “Sentenza storica per Ischitella: il Tar restituisce al comune 2000 ettari del Lago di Varano”