Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 23, 2014 Redazione Ambiente 0
Occhi puntati sull’Adriatico e sulla tutela del suo ecosistema marino. E’ partito a Novembre del 2013 e si concluderà nel 2016 BALMAS, Ballast Water Management System for Adriatic Sea Protection, il progetto strategico dell’IPA Adriatic (il Programma di Cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007 – 2013), che mira a creare un sistema comune di controllo e di gestione, delle acque di zavorra delle navi e delle relative specie invasive trasportate, considerate tra i principali fattori di impatto sull’ambiente marino.
Coordinato dall’Istituto Nazionale di Biologia della Repubblica di Slovenia, con 6 Paesi beneficiari (Italia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Albania, Slovenia e Montenegro), BALMAS vede coinvolti 17 partner tra cui il CNR-ISMAR (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Marine di Ancona, Lesina, Venezia e Trieste), il Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e l’ISPRA (Istituto Nazionale Italiano per la protezione ambientale e la ricerca).
L’obiettivo generale del progetto è quello di stabilire, a lungo termine ed in modo sostenibile una cooperazione che coinvolga ricercatori, esperti ed autorità nazionali dei Paesi adriatici al fine di evitare i rischi ambientali causati dal trasferimento di organismi acquatici alieni e patogeni attraverso le acque di zavorra delle navi (“ballast water”). Ciò sarà possibile solo attraverso un controllo ed un piano di gestione congiunto delle stesse acque di zavorra e dei sedimenti tra i Paesi dell’Adriatico (“Adriatic Ballast Water Management Decision Support system, Plan and Strategy”).
Sono stati già due i kick-off meeting svolti per fare il punto della situazione e per organizzare le attività dei vari partner: il primo dal 14 al 16 Gennaio 2014 a Pirano, nella Repubblica di Slovenia, e il secondo dall’8 al 10 Aprile a Spalato, in Croazia. Il prossimo giugno si terrà nella città di Ancona il primo Infoday, per informare e sensibilizzare le principali autorità e tutte le persone interessate sulla problematica delle acque di zavorra, sui potenziali rischi e su cosa fare per salvaguardare la salute dell’ambiente marino e quella umana.
Il fenomeno delle specie invasive trasportate attraverso le acque di zavorra delle navi è stato identificato dalle Nazioni Unite come una delle quattro maggiori minacce per i mari di tutto il mondo causando cambiamenti ambientali nocivi anche per la salute umana. Per questo, al fine di fornire a livello globale un approccio uniforme al problema, gli Stati dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) hanno adottato nel 2004 la Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra delle navi e dei relativi sedimenti (“Ballast Water Management Convention”). L’attuazione di quest’ultima è rilevante soprattutto per il mare Adriatico che per la sua conformazione geografica e il suo alto traffico marittimo, risulta particolarmente vulnerabile.
La Redazione
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