Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Giu 04, 2020 Redazione Ambiente 0
Acque di balneazione “eccellenti” nelle due regioni italiane. E’ quanto emerge dallo studio del Sistema nazionale per la prevenzione dell’ambiente
La Puglia, ex aequo con la Sardegna, possiede il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti”. E’ il dato che emerge dallo studio pubblicato dal Sistema nazionale per la Prevenzione dell’Ambiente. Sono i dati più positivi registrati dalle ARPA regionali (raccolti poi dal Sistema nazionale) che svolgono attività di controllo e monitoraggio delle acque di balneazione.
Dal 2010, l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione finalizzata alla protezione della salute umana attraverso il monitoraggio di due indicatori di contaminazione fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli).
Per ciascuna “acqua di balneazione” sono individuati i punti di monitoraggio rappresentativi della qualità dell’intera area. Complessivamente in una stagione balneare le agenzie ambientali effettuano oltre 24.000 campionamenti e altrettante analisi di laboratorio per determinare la presenza dei due parametri microbiologici che indicano la qualità dell’acqua di balneazione, per un totale, quindi, di oltre 48.000 determinazioni analitiche.
All’inizio di ogni stagione balneare le acque di balneazione sono “classificate” secondo le 4 classi di qualità valide in tutta Europa: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa.
Per il 2020 oltre cinquemilaequattrocento chilometri di acque di balneazione delle costa italiana sono state classificate con la classe più elevata, cioè “eccellente“, circa il 95% di tutte quelle classificate.
In particolare, come si legge nello studio, Sardegna e Puglia, con il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti” sono le due regioni con i dati più positivi, e sono anche due delle regioni con la maggior estensione di costa, ben 1.400 km l’isola dei nuraghi e quasi 800 per il tacco dello stivale d’Italia.
“Un risultato splendido – commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – che potrà incoraggiare quanti sono ancora alla ricerca di mete estive dove poter trascorrere le vacanze. La qualità, e la balneabilità, del nostro mare viene infatti ancora una volta confermata da studi autorevoli e minuziosi come questo, pubblicato dal Sistema nazionale per la prevenzione dell’Ambiente”.
“Certo non è stato facile raggiungere questi risultati. Se da un lato infatti la Puglia è territorio naturalmente meraviglioso, quest’anno la nostra regione ha conquistato ben 15 bandiere blu (Isole Tremiti, Peschici, Zapponeta, Margherita di Savoia, Polignano a Mare, Fasano, Ostuni, Carovigno, Castro, Salve, Melendugno, Otranto, Castellaneta, Maruggio, Ginosa), due in più rispetto allo scorso anno, dall’altro è anche vero che abbiamo fatto un grande e prezioso lavoro in tema di sostenibilità ambientale. Le nostre battaglie per la difesa dell’ambiente e del nostro mare, a cominciare da quella NoTriv, sono entrate nell’immaginario collettivo e hanno fatto la differenza”.
“La tutela dell’ambiente è un aspetto fondamentale – conclude Emiliano – per una terra come la Puglia orientata allo sviluppo turistico e agroalimentare. È d’obbligo quindi, soprattutto in questo momento, operare affinché queste risorse naturali e paesaggistiche vengano preservate. Vorrei ricordare solo l’ultima decisione, in ordine di tempo, della Giunta regionale che ha stanziato oltre 100 milioni di euro per 15 interventi, già programmati, sul sistema depurativo-fognario così come nel 2019 il gruppo Acquedotto Pugliese ha investito 65 milioni per il comparto depurativo e 42 milioni per le opere fognarie. I risultati di queste politiche si vedono”.
Sono comunque nove le regioni che registrano oltre il 90% di chilometri di acque di balneazione eccellenti: dopo Puglia e Sardegna ci sono anche Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Sicilia (per quest’ultima regione il dato è relativo a 5 province su 8, infatti, non è stato possibile, al momento, reperire la classificazione delle acque di balneazione per le province di Agrigento, Catania e Messina).
La qualità delle acque di balneazione costituisce un indicatore significativo del carico di acque non depurate che arrivano in mare dai corsi d’acqua. Aree non servite da fognature, allacci alle fognature mancanti, insufficiente funzionamento del sistema depurativo, ecc. determinano apporti di contaminazione fecale, e non solo, che richiedono azioni di risanamento di carattere strutturale.
“L’attenzione deve essere sempre molto alta” fa notare il Snpa. “Non si può ignorare quello che un recente rapporto ISTAT (dati 2015) ha documentato, e cioè che complessivamente nel nostro Paese solo il 77% dei reflui urbani risulta effettivamente depurato (anche se è auspicabile che negli anni intercorsi questa percentuale si sia ridotta), e quindi la restante parte può arrivare in mare con il proprio carico inquinante”.
Dic 16, 2021 0
Dic 07, 2021 0
Dic 03, 2021 0
Dic 01, 2021 0
Mar 11, 2021 0
Dic 04, 2020 2
Nov 25, 2020 0
Lug 24, 2020 0
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.