Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 16, 2012 Redazione Attualità 0
L’ennesima sconfitta per la Capitanata arriva sul fronte universitario: per il 2012/2013 non partirà più il primo anno di corso di laurea di Ingegneria a Foggia. Questo il destino deciso dal Senato Accademico del Politecnico di Bari per la sua sede decentrata dauna.
La ragione starebbe nella mancanza di condizioni economiche, ma la disattivazione del corso, più che una soluzione, ha l’aria di essere un invito a reperire risorse:
“Avevamo ricevuto delle promesse da parte degli amministratori locali, ma nient’altro – ha spiegato il rettore Nicola Costantino nella riunione di venerdì scorso – se dovesse però arrivare un qualche supporto finanziario sono pronto a convocare subito il Senato accademico”.
Questione di soldi dunque, anzi per la precisione di circa 100mila euro. A tanto ammonta, infatti, a sentire il Politecnico, la cifra che servirebbe per coprire le spese per i poco più di venti docenti di Foggia, non più disposti a mandare avanti i corsi, perché non possono essere retribuiti. L’alternativa sarebbe, secondo il rettore, seguire l’esempio tarantino:
“A Taranto riceviamo dalla Provincia 300mila euro per tre corsi di laurea, a Foggia potrebbe essere necessario un terzo di quelle risorse”.
Ma chi potrebbe salvare le sorti della facoltà di Ingegneria di Foggia? Il Comune, la Provincia o l’Assindustria, dice Nicola Costantino. Intanto, mentre si fa notare che non vengono messi in discussione i corsi del secondo e del terzo anno, si rende noto anche che gli studenti della Capitanata “aspiranti ingegneri” saranno i benvenuti nella sede principale, quella barese:
“Per agevolarli – continua il rettore – sarà riservato loro uno spazio del nostro collegio e stiamo cercando di capire la possibilità di effettuare uno sconto sulle tasse universitarie per compensare le spese per gli spostamenti da Foggia a Bari”.
Poco importa a questo punto il tanto discusso capitolo “sede”: le alternative proposte da Assindustria Foggia e Università di Foggia, per rimpiazzare la sede attuale (l’istituto industriale Altamura, di proprietà della Provincia), ritenuta inadeguata, non hanno più motivo di essere prese in considerazione, almeno per ora. Resta la delusione della comunità foggiana, che vede sparire una facoltà che andava difesa a denti stretti, e una lettera: quella scritta dal Comune e dalla Provincia.
“La scelta del Senato accademico – scrivono Mongelli e Pepe – è quanto meno inopportuna, alla luce dell’impegno assunto dalle Istituzioni e dalle Organizzazioni imprenditoriali a ricercare i percorsi più idonei a proseguire e implementare un’esperienza strategica per il territorio, e che ci ha indotti a individuare soluzioni meritevoli di un esame più approfondito”.
Secondo il sindaco della città e il presidente della Provincia, sarebbe stato necessario un maggiore rispetto verso la comunità foggiana data la collaborazione operativa e il sostegno finanziario garantiti. Un sostegno, fanno sapere, che sono disponibili a rafforzare attesa l’importanza annessa alla presenza della Facoltà di Ingegneria per i nostri giovani e le nostre imprese. Da qui la loro richiesta:
“Sospendere ogni procedura e fissare con la necessaria urgenza un incontro operativo con l’obiettivo di scongiurare la soppressione della sede distaccata della facoltà di Ingegneria”.
La Redazione
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