Ultimo aggiornamento 7 Dicembre 2019 - 12:45
Ott 11, 2013 Redazione Attualità 0
Mappe catastali incrociate con le immagini aree, foto del territorio e sopralluoghi esterni. Risultato: 101.373 immobili sconosciuti al Fisco e ora censiti con l’attribuzione di una rendita complessiva per un valore in euro pari a 60.961.210.
Sono questi i numeri choc rilevati dall’Agenzia delle Entrate che dal Gargano al Salento ha passato al settaccio tutta la Puglia, portando a termine anche qui l’operazione “case fantasma”. Dopo le sollecitazioni dell’Agenzia delle Entrate, oltre 65mila immobili sono stati dichiarati spontaneamente dai proprietari con una rendita attribuita in via definitiva pari a circa 40 milioni di euro. Per le restanti case fantasma, poco meno di 40mila, la rendita invece è stata calcolata in via presunta.
L’attività di controllo e regolarizzazione, eseguita in collaborazione con gli esperti dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, si è svolta infatti in due fasi. La prima ha previsto la possibilità per i proprietari di regolarizzare volontariamente la situazione presentando gli atti dell’immobile negli uffici del Catasto e associando a ciascuna unità la relativa rendita in via definitiva. Nella seconda fase invece sono stati gli uffici stessi ad attribuire una rendita presunta, calcolata in base a dei precisi criteri, agli immobili non dichiarati dai proprietari entro la data di chiusura dell’attività di accertamento.
Delle oltre 100mila “case fantasma” emerse in Puglia, quasi il 27% riguarda la provincia di Foggia dove sono stati rilevati 27.114 immobili sconosciuti al catasto. Una goccia nel mare dei 492mila immobili non accatastati al livello nazionale. Ma comunque un dato significativo che si traduce in un’altrettanta significativa rendita complessiva: 16.057.152 euro.
I dati pugliesi confermano il trend di tutte le regioni meridionali. Spetta, infatti, al Mezzogiorno la maglia nera per il numero di “case fantasma”. Stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate in pole position si piazza la Sicilia con 176mila 772 unità immobiliari. Seguono la Campania, con 170mila 697 immobili, la Calabria con 143mila 875 immobili e la Puglia che completano l’elenco delle over 100mila. Dopo di loro spuntano il Lazio, con 96mila 541 unità immobiliari, e la Lombardia, dove se ne contano 59mila 346. Tra le regioni virtuose invece ci sono la Valle d’Aosta, con appena 543 fabbricati sconosciuti al Catasto, il Friuli Venezia Giulia con 7mila 531 immobili, il Molise con 12mila 558 immobili, la Liguria con 12mila 729 immobili e l’Umbria con 30mila 815 immobili. Ma queste sono anche, per territorio, tra le regioni più piccole d’Italia.
La Redazione
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