Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 10, 2014 Redazione Attualità 0
A difesa dei tribunali minori “tagliati” dai provvedimenti del Governo nazionale arriva una proposta dal Consiglio Regionale della Puglia: far accollare le spese ai comuni delle sezioni distaccate soppresse.
E’ questo il contenuto della richiesta scritta dal presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Onofrio Introna, e indirizzata ai sindaci dei comuni pugliesi interessati dai tagli. Ai primi cittadini di questi comuni Introna chiede di dichiarare formalmente la disponibilità a farsi carico delle spese di gestione e manutenzione degli immobili. Sarebbero incluse nelle spese anche le retribuzioni del personale addetto.
Se i sindaci potessero offrire la loro disponibilità, spiega Introna, si potrà portare all’attenzione del presidente della Regione la concreta possibilità di aderire ad un’eventuale proposta di atto convenzionale da parte del ministro della Giustizia. Una convenzione col ministero della Giustizia poi potrebbe autorizzare l’uso, per il tempo necessario, degli immobili adibiti a uffici giudiziari periferici e riconsentirvi l’esercizio delle funzioni giudiziarie delle sezioni distaccate soppresse.
La richiesta è stata rivolta a 34 comuni della Puglia: 6 in provincia di Foggia (Cerignola, Manfredonia, San Severo, Lucera, Apricena, Rodi), 7 in provincia di Bari (Acquaviva, Altamura, Bitonto, Modugno, Monopoli, Putignano, Rutigliano), 6 nella BAT (Andria, Barletta, Canosa, Molfetta, Ruvo, Trinitapoli), 4 nel brindisino (Fasano, Francavilla Fontana, Mesagne, Ostuni), 7 in provincia di Lecce (Campi Salentina, Casarano, Galatina, Gallipoli, Maglie, Nardò, Tricase) e 4 nell’area ionica (Ginosa, Grottaglie, Manduria, Martina Franca).
Intanto, dopo che la Cassazione ha dichiarato l’ammissibilità del referendum per abrogare la riforma della geografia giudiziaria che ha soppresso mille tribunali in Italia, è attesa per il 15 gennaio la decisione della Corte Costituzionale. Se il referendum abrogativo dovesse essere giudicato nuovamente ammissibile, tra aprile e giugno 2014 gli italiani saranno chiamati a dichiararsi sul SI’ o NO alla cancellazione delle norme che hanno soppresso i tribunali minori. Sarebbe il primo referendum della storia repubblicana a essere proposto dalle Regioni.
La Redazione
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