Chiusura del Tribunale di Lucera: indagati 40 manifestanti, anche avvocati

Mag 09, 2014 Redazione Attualità 0

Si torna a parlare della soppressione dei tribunali minori in Capitanata. A finire sotto i riflettori però questa volta sono le persone che più si attivarono per evitarla. Sarebbero, infatti, una quarantina i manifestanti, tra cittadini e avvocati, che risulterebbero indagati dalla Procura di Foggia per interruzione di Pubblico servizio.

I fatti contestati risalgono in particolar modo al 14 settembre 2013, quando avvenne la soppressione del Palazzo di Giustizia di Lucera. Quel giorno, infatti, iniziarono le operazioni di primo trasloco, operazioni effettuate non senza difficoltà e nell’ostruzionismo messo in atto da decine di persone che si opponevano al provvedimento. Una condotta che secondo la procura potrebbe costituire una “interruzione di pubblico servizio”. Da qui l’iscrizione dei presenti nel registro degli indagati.

Quella giornata fu una brutta pagina per la storia di Lucera: iniziò con la celebrazione di un Consiglio comunale straordinario davanti al Palazzo di Giustizia e finì nel primo pomeriggio con gli operai che iniziavano a portare via computer e scatoloni con i fascicoli della procura. Il tutto tra cori, interventi e proteste. I più attivi furono gli avvocati. E sono per lo più avvocati quelli che oggi risultano indagati.

A rappresentare un’interruzione del pubblico servizio per gli inquirenti potrebbe essere quello che è accaduto nel retro dell’edificio, laddove cominciava concretamente a uscire il materiale. Mentre la maggior parte delle persone presidiava il portone principale, un sostanzioso gruppo di persone si schierò, infatti, davanti all’altro accesso, mettendo in scena una sorta di resistenza passiva con le mani alzate. Una protesta che andò avanti per diverso tempo, fin quando, verso le 14.30 non arrivarono gli agenti in tenuta antisommossa che facilitarono le operazioni di sgombro tra rabbia, frustrazione e urla dei manifestanti.

La Redazione