Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 26, 2014 Redazione Attualità 0
L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone: “Previsti anche sbocchi occupazionali nei settori interessati”.
Più veloce della tradizionale fibra ottica, più veloce della banda larga, più veloce del telefono e della televisione: è la banda ultra larga, un nuovo sistema di connessione a Internet che consente di trasmettere grandi quantità di dati in tempo reale.
La Regione Puglia intende svilupparla portando il proprio territorio al livello delle regioni italiane più evolute, come la Lombardia, portando cioè la connettività da un minimo di 30 MB/s a un massimo di 100 MB/s. Come dire che possono bastare 5 minuti per scaricare un film di due ore in alta definizione.
“95 milioni di euro investiti che toccheranno 148 comuni di tutta la Puglia – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, che ieri ha presentato il progetto in conferenza stampa – questo vuol dire un enorme investimento che riguarderà la possibilità di collegare imprese, pubbliche amministrazioni, ospedali, scuole, tutte con una banda ultra larga in collegamento con il mondo”.
A realizzare l’opera sarà la società Telecom Italia, vincitrice del “Bando regionale per lo sviluppo della rete a Banda Ultra Larga nella Regione Puglia”.
“La banda ultra larga è un’autostrada – ha continuato l’assessore –senza confini, che raggiunge tutto il mondo. E questa autostrada noi la mettiamo a disposizione delle imprese che sono in Puglia e di quelle che vogliono venire ad investire, perché sappiamo che attraverso questi strumenti tecnologici così avanzati forniamo un contenitore. La sfida va alle imprese perché si riempiano di contenuti, alle pubbliche amministrazioni perché migliorino le loro attività e siano più vicini ai cittadini e alle imprese. E poi 1.200 famiglie saranno collegate con la banda ultra larga”.
L’intervento produrrà ricadute occupazionali a lungo termine e farà da stimolo al mercato delle telecomunicazioni sia per il produttore di apparati, sia per gli operatori, sia per l’indotto. I vantaggi però saranno toccati con mano dai cittadini pugliesi, che potranno accedere ai servizi di pubblica amministrazione e ai privati più velocemente e con maggiore facilità. Basti pensare ad esempio allo sviluppo che potrà esserci nella telemedicina.
“Solo con la realizzazione della banda – ha precisato Loredana Capone – ci sono 1800 chilometri di rete e 500 persone nuove occupate, questo vuol dire che sino al 2016 la banda larga potrà essere ultimata”.
Per la Regione è anche una sfida culturale, ha spiegato l’assessore Capone, ovvero combattere quella pigrizia economica e sociale che porta a considerare la rete globale una tecnologia distante dalla quotidianità di tutti.
“E’ una battaglia culturale quella che dobbiamo fare, cioè è una battaglia di consapevolezza. Oggi la vendita non avviene solo attraverso il negozio, avviene anche attraverso Internet. Se non ci si adegua a questo, si perdono opportunità”.
L’investimento complessivo di 95 milioni di euro è solo il primo passo di un lungo cammino che abbraccerà i prossimi sette anni e consentirà a giovani specializzati e a ricercatori, da Foggia a Santa Maria di Leuca, di trovare nuove occasioni di lavoro, mentre alle imprese tradizionali concederà la possibilità di lavorare meglio e con strumenti nuovi.
“E’ una bella sfida davvero – ha concluso Capone – una sfida rivoluzionaria. Credo che tutti quanti abbiamo la possibilità di crescere in questo modo attraverso la Puglia”.
Il bando rientra nel programma concepito ai tempi del Governo Monti per portare la banda ultralarga nelle cosiddette zone del Sud a fallimento di mercato, ovvero dove operatori da soli non hanno convenienza a investire. Quello pugliese, infatti, segue il bando della Campania, del Molise, entrambi aggiudicati a Telecom, quello calabrese a cui ha partecipato solo Telecom e quello, andato deserto, della Basilicata.
Obiettivi. Lo Stato ha deciso di intervenire in queste zone creando le condizioni affinché l’investimento diventasse conveniente per gli operatori. Come? Attraverso bandi realizzati secondo il modello del cofinanziamento: in questo caso il 70% è a carico del pubblico mentre il restante 30% viene dagli operatori che vincono il bando (in questo caso la Telecom) sotto il controllo del ministero dello Sviluppo economico. Nel caso della Puglia, la Regione ha già stanziato 61 milioni di euro che la Telecom, assegnataria della gara d’appalto del settembre scorso, ha portato a 91 milioni di euro con la copertura di 148 comuni, in aggiunta ai sette capoluoghi già dotati di fibra ottica.
Vantaggi per la Telecom. Per l’operatore che si è aggiudicato il bando, in questo caso la Telecom, la convenienza sta nel poter usufruire di un contributo per la realizzazione di una rete che poi resterà di sua proprietà e dalla quale potrà ottenere ritorni dai canoni richiesti agli altri operatori per far girare i propri servizi su quella rete.
L’accesso alla Rete in Italia. In tema di banda larga resta ancora molto da fare in Italia. E’ stato da poco pubblicato, infatti, il MIS Report 2014 dell’Itu (Unione internazionale delle telecomunicazioni) che è uno degli strumenti più autorevoli per misurare la società dell’informazione nel mondo. Secondo il rapporto l’Italia si posiziona solamente al 36esimo posto degli Stati più connessi al mondo, dietro a Paesi come Emirati Arabi, Qatar e Barbados. Al primo posto si piazza la Danimarca, seguita da Corea del Sud, Svezia, Islanda, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Finlandia e Honk Kong.
La Redazione
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