Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 28, 2014 Redazione Attualità 0
E’ l’effetto della sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha bocciato il sistema delle supplenze utilizzato nella scuola statale italiana. Codacons invita tutti i precari della scuola, residenti in Puglia, ad aderire all’azione collettiva promossa dall’associazione per chiedere in tribunale il risarcimento dei danni da precariato.
Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso 26 novembre, si riapre anche per i precari della scuola residenti nella provincia di Foggia la possibilità di ottenere il risarcimento dei danni dal Ministero dell’istruzione, per gli anni di precariato cui sono stati costretti.
La sentenza storica. La Corte Ue, infatti, con una sentenza ha dichiarato che i precari italiani della Scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato. A promuovere il ricorso era stato il sindacato autonomo l’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori).
“La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola – scrive la Corte di giustizia europea nella sua sentenza del 26 novembre 2014 – è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
L’origine della sentenza della Corte Ue. Tutto nasce da una direttiva europea del 1999 secondo cui dopo 36 mesi di servizio i precari hanno diritto ad essere assunti a tempo indeterminato, a meno che non sussistano “ragioni oggettive”. Pur recepita dall’Italia (con decreto legislativo 368/2001), questa normativa venne di fatto aggirata nel 2011 con un decreto legge creato ad hoc per fermare i ricorsi: per la presenza di “ragioni oggettive” il decreto autorizzava, in attesa dell’assunzione del personale di ruolo, il rinnovo dei posti vacanti e disponibili, senza indicare tempi certi ed escludendo possibilità di ottenere il risarcimento danno. Nel 2010 il sindacato Anief sollevò la questione cominciando la lunga battaglia arrivata a sentenza due giorni fa. Per la Corte Ue, infatti, non esistono “criteri oggettivi e trasparenti per la mancata assunzione del personale con oltre 36 mesi di servizio”, né si prevede altra misura diretta a impedire il ricorso abusivo al rinnovo dei contratti.
L’effetto della sentenza. Ora i docenti precari che si rivolgeranno a un tribunale del lavoro italiano potranno mirare alla stabilizzazione o, se intanto hanno trovato un altro impiego, potranno chiedere un risarcimento, gli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive. Ci sono novità anche per il personale Ata (non docente), che può pretendere il risarcimento per gli scatti di anzianità non riconosciuti.
In Capitanata. Solo nella provincia di Foggia sono circa 4.000 i docenti precari interessati dalla sentenza della Corte di Giustizia europea che apre le porte all’assunzione e al possibile risarcimento. A questi vanno sommati, sempre in Capitanata, circa 600 precari tra il personale Ata più altre decine dell’Università ed enti di ricerca.
Il ricorso Codacons. La sentenza della Corte di Giustizia Europea spiana la strada ai ricorsi di docenti e personale scolastico. Per questo il Codacons invita tutti i precari della scuola residenti in Puglia ad aderire all’azione collettiva promossa dall’associazione, volta a chiedere in tribunale il risarcimento dei danni da precariato nei confronti del Ministero dell’istruzione. Per info e adesioni visitare il sito della Codacons.
La Redazione
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