Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Dic 29, 2015 Redazione Attualità 0
Via libera nel Comune garganico all’istituto che va incontro alle fasce deboli della popolazione per il pagamento dei tributi comunali
I cittadini che hanno difficoltà a far quadrare i conti (non riuscendo ad esempio a pagare IMU o TASI, per citare due tributi molto dolorosi) potrebbero saldare i propri debiti con il Comune attraverso il proprio lavoro. È quanto ha deciso il consiglio Comunale di Ischitella, tornato a riunirsi oggi 29 dicembre, con l’approvazione all’unanimità dei presenti del regolamento del Baratto amministrativo, finalizzato a venire incontro alle fasce deboli della popolazione, per il pagamento dei tributi comunali.
Cos’è il baratto amministrativo. E’ un istituto previsto dalla legge “sblocca Italia”, lanciato lo scorso anno con la Legge 164 del 2014, che viene incontro ai cittadini in difficoltà economiche (e che dimostrino di avere un reddito basso o che esibiscano di essere diventati insolventi), offrendo loro la possibilità di saldare il debito in cambio di prestazioni lavorative volontarie di pubblica utilità.
Ad illustrare la proposta che introduce e regolamenta il baratto amministrativo nel comune garganico è stato l’assessore Manlio Notari:
“È un aiuto che viene dato agli indigenti. Per poter fare questo tipo di operazione però ogni comune deve regolamentarsi e stabilire quali servizi possano essere effettuati attraverso il baratto amministrativo. Nel nostro comune si tratterà di servizi quali la pulizia delle strade, servizi di muratura, custodia del cimitero e qualunque servizio che possa essere utile per l’amministrazione”.
Secondo il regolamento, i contribuenti di Ischitella che hanno tributi comunali non pagati al 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della domanda, potranno chiedere di pagarli ricorrendo al Baratto amministrativo ovvero con prestazioni suppletive a favore del Comune.
Chi può chiedere volontariamente il baratto amministrativo? Tutti i residenti maggiorenni con indicatore Isee non superiore a 8500 euro, con tributi comunali non pagati, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi non colpevoli negli ultimi tre anni. Per accedere occorre presentare domanda compilando l’apposito modello entro il 30 aprile di ogni anno.
Come viene individuato l’importo complessivo del baratto amministrativo. Entro il 31 marzo di ogni anno, come si legge nel regolamento, il responsabile Contabile e il responsabile Tributi del Comune di Ischitella sono chiamati a predisporre un riepilogo dell’ammontare di morosità dei tributi per l’anno precedente, al fine di fissare con atto di Giunta comunale l’importo complessivo del “baratto amministrativo”.
“A coordinare la valutazione dei contribuenti che potranno ricorrere al baratto amministrativo e il numero dei moduli da svolgere fino all’ammontare complessivo del debito da ripagare saranno tre settori fondamentali: Ufficio Tributi, Servizi sociali e Affari Generali” ha precisato Notari.
Per l’anno 2015 l’ammontare del “baratto amministrativo” è pari ad € 5.000, nel rispetto dei parametri di Bilancio, con il limite individuale di 600 euro per famiglia. Nel caso i richiedenti dovessero superare la disponibilità posta dal Comune, sarà predisposta una graduatoria stilata in base al modello Isee.
Sono molti in Italia i comuni che hanno introdotto il baratto amministrativo. L’apripista è stato il comune di Invorio, in provincia di Novara, che aveva iniziato a dare questa opportunità ai suoi cittadini insolventi anche prima che ci fosse una legislazione in merito, ma poi la lista si è presto allungata. A seguire l’esempio virtuoso di Invorio sono stati in particolare i piccoli comuni dove i bilanci sono più semplici da gestire. Ma anche realtà più grandi si stanno muovendo in questo senso.
Ischitella non è il primo comune del Gargano ad attivare l’iniziativa. Solo pochi giorni fa, infatti, il baratto amministrativo è stato istituito nel Comune di Monte Sant’Angelo con l’approvazione di un’istanza degli attivisti del M5S e della consigliera regionale Rosa Barone.
La Redazione
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