Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 24, 2016 Redazione Attualità 0
L’invito nel vertice in Prefettura sull’accoglienza dei richiedenti asilo nella Provincia di Foggia
Si è svolto iri 23 novembre in Prefettura l’incontro, convocato e presieduto dal prefetto di Foggia, Maria Tirone, e d’intesa con ANCI Nazionale, con i sindaci della Provincia di Foggia e i componenti del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione.
All’ordine del giorno l’accoglienza dei richiedenti asilo in Provincia di Foggia dove al momento vi sono 6 CAS, centri di accoglienza straordinaria, (2 a Foggia, 2 a Manfredonia, 1 a San Giovanni Rotondo e 1 a Carlantino), con 207 posti complessivi, e 17 SPRAR.
In una provincia con 61 Comuni, una popolazione di 633.839 residenti e una superficie di 6.971,05 Kmq, si può fare di più e meglio. Questo il messaggio del Prefetto, di ritorno da un vertice sullo stessa con i prefetti della Puglia.
Secondo i dati, sarebbero 168.348 i migranti sbarcati in Italia dal gennaio del 2016. Di questi 11,488 sono in Puglia, per un totale di 1152 minori, di cui 500 non accompagnati. Cifre che richiedono di rafforzare l’accoglienza, ma rendendola allo stesso tempo meno impattante per le popolazioni ospitanti in accordo il decreto del Ministero dell’Interno del 10 agosto 2016.
Punto di partenza dell’incontro è la circolare dello scorso 11 ottobre del Ministero dell’Interno che detta nuove linee guida per l’avvio di un sistema di ripartizione graduale e sostenibile, tra cui la clausola che «rende esenti i Comuni che appartengono alla rete Sprar o che abbiano già manifestato la volontà di aderirvi, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza».
Lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Un rappresentante del Servizio Centrale dello Sprar è intervenuto durante l’incontro e ha illustrato il nuovo modello di accoglienza di superamento dell’attuale sistema di accoglienza duale (strutture temporanee da una parte e SPRAR dall’altra), realizzabile in conformità delle linee guida del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) con il pieno e responsabile coinvolgimento dei territori, anche mediante la sottoscrizione di intese e protocolli interistituzionali, in attuazione della Direttiva del Ministro dell’Interno dello scorso 11 ottobre.
In questa ottica si è proceduto alla sottoscrizione del protocollo “Per la verifica della qualità dei servizi erogati nei centri di accoglienza straordinari per richiedenti la protezione internazionale” con i sindaci dei Comuni di Foggia, Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Carlantino, dove sono presenti i CAS, al fine di rafforzare ulteriormente la sinergia istituzionale che mira ad assicurare sempre più il ruolo attivo e propositivo dei sindaci per governare il fenomeno migratorio.
A questo si aggiunge il piano operativo condiviso da Anci e Ministero che, a partire dal sistema di quote fissato nella Conferenza Unificata del 10 luglio 2014, consente una distribuzione dei migranti più equilibrata e sostenibile, grazie alla definizione di un numero di presenze rapportato alla popolazione residente nel Comune. Il piano prevede la possibilità di accogliere su tutto il territorio nazionale una media massima di 2,5 migranti ogni mille abitanti.
L’adesione però, come è noto, è volontaria e in Italia hanno risposto all’appello solo 2600. Per questo il ministro Alfano nei giorni scorsi ha esortato a fare di più. E per questo il Prefetto di Foggia ha rinnovato il suo invito ai Sindaci della Provincia di Foggia a valutare l’apertura di nuovi SPRAR per favorire il superamento del sistema duale di accoglienza anche alla luce delle testimonianze portate nel corso dell’incontro da alcuni Sindaci di comuni nei quali sono operative strutture SPRAR, che hanno illustrato le proprie esperienze positive nell’accoglienza e le opportunità che da tali iniziative producono sul territorio.
C’è chi dice no. Se il Comune di Carlatino accoglie già 52 migranti ci sono centri come Stornarella e Vieste invece i cui sindaci hanno annunciato di non voler accogliere migranti. Una decisione, non per questioni di razzismo, ma perché i Comuni non sono idonei ad accogliere famiglie di migranti.
La Redazione
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