Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 25, 2016 Redazione Attualità 0
Carlantino, paese del subappenino dauno di circa 950 abitanti, apre le porte a 52 migranti, ma lo Stato lo abbandona al suo destino.
E’ sotto gli occhi di tutti ormai che la situazione su tutta la penisola Italiana si è notevolmente complicata sul fronte immigrazione e accoglienza. Stando a quanto riportato dai dati nazionali, solo circa 2000 comuni su 8000 decidono di aprire le porte ai profughi in arrivo sui gommoni della morte.
Dopo l ‘avvenimento di Gorino, finito sulle maggiori testate nazionali per aver sbattuto in faccia ai migranti le porte della speranza, il sindaco di Motta Montecorvino, paese del Subappenino dauno, segue a ruota l’esempio, spinto dalla sua cittadinanza e probabilmente dalle prossime elezioni.
A pochi chilometri da lì però, un paese di circa 950 anime, Carlantino, accoglie 52 migranti. Nel piccolo comune dauno è presente uno dei sei centri di accoglienza straordinaria per richiedenti protezione internazionale della Provincia di Foggia. Gli altri cinque sono dislocati in centri molto più grandi della Capitanata: Foggia, Manfredonia e San Giovanni Rotondo.
Ed è proprio con i sindaci di questi quattro comuni che ieri il Prefetto di Foggia, Maria Tirone, ha sottoscritto un protocollo per la verifica della qualità dei servizi erogati nei Cas e per rafforzare il ruolo attivo dei sindaci per governare il fenomeno migratorio, invitando gli altri sindaci dei comuni foggiani a valutare l’apertura di nuovi centri Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) anche alla luce delle opportunità che da tali iniziative producono sul territorio.
All’indomani dell’incontro in Prefettura però emergono anche le problematiche patite dai Comuni che scelgono di accogliere i migranti, come quelle che sta affrontando il sindaco di Carlantino, Vito Guerrera.
“Abbiamo accolto 52 migranti situati presso l’Ostello della Gioventù. Abbiamo dato a queste persone le condizioni ottimali per vivere dignitosamente. C’è un intero staff che lavora per mantenere ordine e pulizia. Hanno a disposizione un servizio di mensa nella struttura stessa e in ogni camera c’è a disposizione un bagno con doccia. L’unica pecca in tutto ciò è che il Ministero degli Interni purtroppo non sta erogando i fondi affinché tutto lo staff possa ricevere il regolare stipendio mensile”, dice il primo cittadino di Carlantino.
Ma non è tutto. Tra i 52 migranti presenti ci sarebbero 3 minori, che dovrebbero essere collocati in strutture dedicate, cosa non avvenuta fino a questo momento, causa lo scarso appoggio ricevuto dal Comune di Carlantino.
Inoltre il sindaco Guerrera si è visto costretto a non poter accettare ulteriori 22 migranti giunti nel comune, date le condizioni poco sicure per raggiungere l’Ostello: “Mi è davvero dispiaciuto rimandarli indietro. Ma è un importante problema di sicurezza. Avevo chiesto al presidente della regione Puglia Emiliano fondi per sistemare quella strada. Ma lo Stato ci ha abbandonato. Se il Governo vuole fare bella figura dicendo di riuscire a gestire l’emergenza, deve darci i mezzi necessari per poter aiutare questa gente, anche perché la situazione è sotto controllo e vorremmo tutti rimanesse tale”, sottolinea Guerrera.
Nel frattempo, i membri dello staff che lavorano presso l’Ostello della Gioventù, non vengono pagati da 4 mesi. La situazione nel comune però resta tranquilla, a discapito di quanto possa leggersi su qualche testata locale che parla di “malcontento” dovuto alla presenza dei profughi.
La Redazione
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