Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 30, 2017 Redazione Attualità 0
Sul futuro del Parco nazionale del Gargano il dibattito si fa sempre più acceso. Video
Partecipata e animata la tavola rotonda sul futuro del Parco Nazionale del Gargano che si è tenuta sabato 28 gennaio a Vico del Gargano. Oggetto dell’incontro, organizzato da Domenico Sergio Antonacci, Domenico Ottaviano e Felice Piemontese, la nomina del nuovo presidente dell’Ente (il mandato dell’attuale presidente Stefano Pecorella scade a marzo) con la proposta di un manifesto da consegnare alle istituzioni del territorio per fare in modo che in questa scelta si tenga conto della voce dei cittadini garganici. Presenti all’evento anche lo stesso del Presidente del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella, e il presidente della Comunità del Parco, l’organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco costituito dai Sindaci dei Comuni coinvolti, Francesco Tavaglione, sindaco di Peschici.
Cinque i punti contenuti nel manifesto redatto dai tre promotori e presentato agli intervenuti: 1. valorizzare il ruolo della comunità; 2. creare una governance efficace; 3. dare importanza alla conservazione, sviluppo e sostenibilità del territorio; 4. fornire l’Ente di accessibilità e trasparenza rendendo totalmente fruibile il territorio e perseguendo le politiche verso gli open data; 5. infine si parla della figura del Presidente che “alla luce dell’inadeguatezza di una carica di carattere esclusivamente politico, la nomina del nuovo Presidente non può prescindere da caratteristiche di competenza in materia”.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti durante la serata che ha coinvolto cittadini, rappresentanti di associazioni culturali e ambientaliste, amministratori e imprenditori garganici. Nonostante le precisazioni dei promotori però “siamo qui per parlare di progettazione, programmazione, di contenuti e non di nomine di persone”, molti hanno espresso anche il proprio giudizio sugli ultimi sette anni di amministrazione Pecorella.
In primis il sindaco di Vico del Gargano, Michele Sementino, che ha valutato la gestione del Parco di Pecorella al 50% positiva ed al 50% negativa, ma che ha ammesso: “Io non disdegno Pecorella”. Duro ma passionario l’intervento del coordinatore del Movimento No Triv, Raffaele Vigilante, che ha detto: “Apprezzo la presenza di Pecorella stasera, dimostra coraggio, ma il suo tempo è scaduto. Stefano deve capire che il Gargano vuole altro. Sono sette anni che il Parco non va gestito secondo le aspettative dei cittadini”.
Alla fine dell’incontro però il dibattito cittadino ha lasciato il posto ad un scontro tra istituzioni. Ad accendere la miccia l’intervento di Francesco Tavaglione, presidente della Comunità dei sindaci del Parco, che superando abbondantemente il tempo a sua disposizione, ha attaccato duramente l’amministrazione Pecorella: “Una gestione disastrosa. Per sette anni il Parco è stato distante anni luce dal territorio. Noi sindaci non siamo mai stati coinvolti nelle scelte strategiche”. Il sindaco di Peschici ha citato l’esempio del protocollo di intesa sui beni culturali del Gargano sottoscritto a novembre del 2016: “Un accordo sottoscritto dal Parco, dalla Regione e dal Comune di Manfredonia, come se il Parco fosse solo Manfredonia. Poi si è tentato di correggere inviando una lettera ai comuni senza però indicare i termini entro i quali questi potevano aderire. Infine, qualche settimana fa il consiglio direttivo su proposta del presidente ha portato all’ordine del giorno una modifica e un’integrazione di quell’accordo perché nel frattempo qualche comune ha fatto richiesta di aderire”. “Questo è un modo di fare che non ha accetto – ha incalzato Tavaglione – non c’è programmazione, non c’è pianificazione, tant’è che l’Ente non è ancora dotato del Piano del Parco e del piano pluriennale economico-sociale per la promozione delle attività compatibili. Molto più agevole non avere il piano così si possono avere le mani libere. Ed è qui che subentra la discrezionalità dell’amministratore. Così si fa nel Parco”.
Pronta la risposta del Presidente Stefano Pecorella che, dopo aver analizzato ogni punto del manifesto, ha difeso la gestione dell’ente: “Non è stato detto che abbiamo realizzato il più grande piano di abbattimenti di opere abusive sul Gargano, che siamo l’ente più trasparente tra tutti gli enti parco d’Italia e siamo i primi ad avere digitalizzato i procedimenti amministrativi o che è stato vinto il bando ministeriale per la progettazione culturale”. “Non c’è un uomo solo al comando – ha continuato Pecorella – e tutti quelli che devono sapere sanno quello che succede. Quindi anche la comunità”. “Se il Piano del Parco non è stato redatto, la colpa è di tutti, anche della Comunità del Parco”. Per quanto riguarda il piano socio- economico “il piano è stato approvato con voto unanime di tutta la Comunità ed è stato inviato in Regione”. Sul protocollo di intesa per la valorizzazione dei beni culturali del Gargano, Pecorella ha precisato che “quel progetto è aperto a tutti i comuni del Parco”.
Tra contestazioni e interruzioni, Pecorella ha chiuso il suo intervento con un quesito: “Durante questi sei anni di programmazione comunitaria 2007-2013 c’è stato anche un altro ente importante per il territorio: è il GAL Gargano che ha gestito qualcosa come 15 milioni di euro, a differenza del Parco che ne ha gestito 8. Dite che non avete percepito il Parco, invece avete percepito quelle istituzioni che dovevano rendere concrete l’internazionalizzazione dei nostri prodotti, le filiere di qualità, i cartelli o la sentieristica?”.
La discussione aperta dai tre giovani garganici sul futuro del Parco però non si ferma qui. La prossima tappa sarà la richiesta di audizione del Comitato presso la Comunità del Parco: “Il manifesto per il parco firmato dai presenti – spiegano i promotori dell’incontro – sarà la base per un movimento che, partendo dal basso, terrà d’occhio gli sviluppi futuri dell’Ente promuovendo un sostanziale cambio di rotta volto a una nuova fase del Gargano”. (Video di Teresa Maria Rauzino)
Il Resto del Gargano
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