Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 31, 2019 Redazione Attualità 0
Ecco il messaggio rivolto a tutti i cittadini – elettori della Puglia in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo
La Commissione regionale pugliese per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia, la pace e la custodia del creato, organismo della Conferenza episcopale pugliese, presieduto dall’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, ha diffuso un messaggio rivolto a tutti i cittadini-elettori di Puglia. Ecco il testo integrale dell’appello.
“Tra qualche settimana anche i cittadini pugliesi saranno chiamati alle urne in occasione delle consultazioni che consentiranno al Parlamento europeo di rinnovarsi.
Pensiamo che sia importante non perdere l’occasione di esprimersi a favore di un Europa solidale che possa mettere al centro dei propri programmi la persona umana riprospettando così ciò che i Padri fondatori vollero proporre alle popolazioni duramente provate da due guerre che si erano succedute a distanza ravvicinata.
L’Unione Europea ha saputo garantire in questi ultimi decenni un tempo lungo di non belligeranza che oggi si corre il rischio di non valorizzare a sufficienza. E’ importante non dare per scontato un bene così prezioso come la pace dal momento che questa nasce dalla condivisione di un progetto ideale ambizioso: la costruzione di una COMUNITA’ di POPOLI nella quale nessuna nazione rinuncia alle proprie peculiarità, ma le mette a disposizione delle altre perché si cresca tutti insieme in un’armonia che non deve restare un’utopia.
Come ricordato dal Santo Padre in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati istitutivi della Comunità Economica Europea il 24 marzo del 2017, l’Europa non può essere ridotta ad «un insieme di regole da osservare, o un prontuario di protocolli e procedure da seguire» e soprattutto si rende necessario agire così che sia evitato «lo “scollamento affettivo” fra i cittadini e le Istituzioni europee, spesso percepite lontane e non attente alle diverse sensibilità che costituiscono l’Unione».
Il caso della perdurante crisi migratoria con il rifiuto nell’assunzione di responsabilità da parte di molti Stati dell’Unione e la difficoltà da parte delle Istituzioni europee nel proporre soluzioni condivise e condivisibili è un grave sintomo di una pericolosa chiusura che può decretare la fine di un sodalizio che è nato facendo tesoro delle diversità che si incontrano. La gestione di un fenomeno di così ampie proporzioni non può essere demandata ai soli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. Solo rimettendo al centro l’uomo con la sua dignità si potrà ridimensionare il pericolo di vedere messo in discussione un sogno che, seppur realizzato solo in parte, ha saputo offrire in questi decenni, importanti progressi a milioni di persone.
Ci pare fondamentale ripartire dalla solidarietà che, come dice Papa Francesco «è anche il più efficace antidoto ai moderni populismi». E’ questa una speranza che si esplicita investendo in uno sviluppo che non è dato solo dal progresso nelle tecniche produttive: è richiesto un respiro più ampio e riguardante l’essere umano nella sua integralità. Per questo non si può prescindere dal riconoscimento della dignità del lavoro che in Puglia purtroppo, deve fare i conti con il caporalato e le agromafie, con il lavoro nero, demansionato, insicuro e sottopagato, con la fuga dei cervelli, l’assenza di opportunità lavorative e la difficoltà nella creazione di imprese, che impediscono la formazione di nuove famiglie. Inoltre, è necessario ricercare soluzioni equilibrate a proposito del drammatico conflitto tra produzione industriale e salvaguardia della salute e dell’ambiente. E’importante garantire il rispetto della bellezza che ci circonda e valorizzare il patrimonio naturalistico per potenziare un turismo realmente sostenibile. La ricerca di combustibili fossili in mare rischia di offuscare quanto di meraviglioso ci è stato donato.
Pensiamo sia necessario investire nell’educazione e nella ricerca scientifica che permettano, tra le altre cose, la conservazione di un patrimonio di straordinaria importanza come quello degli ulivi secolari pesantemente ridimensionato in questi ultimi anni dalla “xylella fastidiosa”.
Per noi l’Europa può essere un presidio essenziale di solidarietà, di pace e di progresso e per questo il nostro auspicio è quello di vedere tanti cittadini pronti ad esprimere le loro preferenze verso coloro i quali si impegneranno a far crescere il nostro caro “vecchio continente” tenendo conto di queste priorità”.
Il segretario Don Matteo Martire Il Presidente: S.Ecc.za Mons. Filippo Santoro
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