Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 14, 2012 Redazione Cronaca 0
La mattina indossano i panni dei ragazzi “tranquilli”, seduti tra i loro banchi di scuola. Fuori da quelle aule e soprattutto dalle loro case e dalle loro famiglie “per bene”, animati dalla feroce mentalità del branco, diventano protagonisti di atti terribili.
Atti come il sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. Sono queste le pesanti accuse che ora pendono nei confronti di due 14enni di Cerignola, nel foggiano, che avrebbero abusato di una ragazzina di 14 anni adescata su Facebook.
Tutto sarebbe iniziato proprio sul popolare social network. Lì la vittima avrebbe conosciuto uno dei suoi carnefici e lì i due si sarebbero dati appuntamento per vedersi di persona. Il primo incontro risalirebbe al 2 febbraio scorso, quando il 14enne avrebbe tentato da subito un approccio “diretto” con la ragazzina, al punto da far allontanare quest’ultima. Dopo due settimane, il 18 febbraio, il secondo incontro voluto dal ragazzo per chiarire il suo comportamento. Il secondo e ultimo. È proprio in quest’occasione, infatti, che si sarebbe consumata la triste vicenda.
All’appuntamento, all’insaputa della vittima, c’era il resto della squadra, ognuno con il suo preciso ruolo: uno doveva fare “il palo”, un altro coprire le vie di fuga e l’altro riprendere le scene con il telefonino. La ragazzina e il 14enne si sono scambiati baci innocenti. L’amico ha filmato tutto. Quel video sarebbe diventato oggetto di un fatale ricatto.
I due 14enni hanno minacciato la coetanea di pubblicare quel filmato su Youtube. Unica condizione concessa alla ragazza per evitare la diffusione del video sarebbe stato acconsentire alla loro richiesta di rapporti sessuali con entrambi. Dopo tante insistenze la vittima si sarebbe rassegnata e avrebbe acconsentito. La 14enne sarebbe stata portata in una casa abbandonata, nella periferia di Cerignola. Lì si sarebbe consumata l’atroce violenza. Una violenza a cui avrebbero partecipato i due 14enni.
Un’amara vicenda emersa solo grazie ad un’amica della vittima, una ragazza maggiorenne con cui la ragazza si è confidata e che l’avrebbe aiutata a raccontare tutto prima alla sua famiglia e poi in commissariato. Dopo l’acquisizione dei filmati e dei documenti che hanno accertato le minacce subite dalla minore, gli agenti hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale dei minori di Bari, Antonella Triggiani, su richiesta del pm Gianna Maria Nanna. I due 14ennei sono stati affidati a due diverse comunità di recupero nel brindisino. Gli altri tre ragazzi coinvolti nell’inchiesta, non sono imputabili in quanto 13enni.
Una dolorosissima vicenda, che oltre che ad aver segnato pesantemente la ragazza, fa finire sul banco di accusa anche Facebook, uno strumento attraverso cui, come ha spiegato anche Giampaolo Patruno, dirigente del Commissariato di Cerignola, rafforza e prende corpo la mentalità del branco e che può abbassare notevolmente la soglia del rischio di pericolo per giovani e giovanissimi.
La Redazione
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