Ultimo aggiornamento 8 Dicembre 2019 - 16:27
Ott 13, 2013 Redazione Cronaca 0
Continuano le minacce per l’ex Procuratore di Lucera Domenico Seccia. Venerdì 11 ottobre, infatti, un’altra busta contenente un proiettile e una lettera intimidatoria è stata recapitata all’uomo che da pochi giorni è alla guida della Procura della Repubblica di Fermo.
Due intimidazioni in dieci giorni. Lo scorso 30 settembre, giorno del suo insediamento presso la Procura di Fermo, Seccia, infatti, è stato destinatario di una prima busta contenente anch’essa un proiettile e una lettera di minacce. Questa volta però ad aprire il plico, arrivato sulla sua scrivania, è stato lo stesso procuratore che si è trovato di fronte ad un messaggio con chiare minacce di morte nei suoi confronti.
Secondo le verifiche eseguite, la seconda busta sarebbe stata spedita in concomitanza della prima, ma sarebbe stata indirizzata alla Procura di Lucera, precedente sede del magistrato. Ritenuta come corrispondenza privata, l’ufficio giudiziario foggiano avrebbe poi inoltrato la busta alla sede di Fermo.
Sul caso continuano le indagini dei carabinieri di Fermo, ma ora prende sempre più corpo la pista secondo cui le intimidazioni siano legate all’attività di Seccia in Puglia. L’uomo che ha coordinato anche le indagini alla base del maxiprocesso che ha condannato i capi del clan “Li Bergolis”, è stato per anni titolare delle inchieste sulla mafia foggiana e sulla sanguinosa faida del Gargano.
La Redazione
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