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Ott 09, 2013 Redazione Cronaca 0
Un nuovo colpo è stato messo a segno contro la mafia del Gargano. Sono 26 finora le persone arrestate e implicate a vario titolo nei reati di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.
E’ il frutto di “Età moderna”, così come è stata chiamata l’operazione in corso da stamattina nelle località garganiche. Per eseguire il provvedimento cautelare si sono mobilitati gli agenti del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili delle Questure di Foggia e Bari, del Commissariato di Manfredonia con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Volo di Bari.
All’appello però mancano ancora quattro soggetti. Sono infatti 30 in totale le misure di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, del provvedimento che è stato emesso dal gip Domenico Zeno della Procura della Repubblica di Foggia su richiesta dei sostituti Rosa Pensa e Giuseppe Riccio. Colpiti anche elementi di spicco della criminalità garganica operanti tra Manfredonia, Mattinata e Vieste. Tra questi sono emersi i ruoli di Felice Zillo e Giuseppe Germinelli, quest’ultimo molto vicino ad Angelo Notarangelo, 36 anni, boss della criminalità di Vieste.
Un’operazione quella di oggi che giunge a conclusione di attività investigative iniziate nell’estate del 2010 e condotte da un apposito gruppo di lavoro, composto da personale della Polizia di Stato in seguito ai gravissimi episodi delittuosi che avevano colpito il Gargano. Tutto iniziò nella primavera del 2009 quando ci fu la frattura tra due opposte fazioni criminali: la famiglia “Li Bergolis” di Monte Sant’Angelo e la famiglia “Romito” di Manfredonia, in passato fortemente legate da interessi economici illegali.
Contro quella faida che continuava a seminare sangue e terrore nel Gargano, fu sferrato un primo colpo il 13 maggio del 2011 quando fu catturato il noto pregiudicato Giuseppe Pacilli, vicino alla famiglia Li Bergolis e all’epoca inserito nell’elenco dei 30 ricercati di massima pericolosità. Fu poi la volta di altri 19 esponenti del clan Li Bergolis arrestati il 22 marzo del 2012 per i reati di estorsione, armi e favoreggiamento, aggravati dal metodo mafioso. Erano i tempi del “Medioevo” e del “Rinascimento“, così com’erano state battezzate quelle operazioni.
L’operazione di oggi, “Età moderna”, ha invece riguardato principalmente la famiglia Romito e in particolar modo Mario Lucano Romito, ritenuto all’epoca il referente del sodalizio. Oltre a lui sono stati coinvolti altre persone, a lui vicine, operanti nel territorio di Mattinata e responsabili di aver commesso estorsioni a danno di imprenditori locali e di aver illegalmente detenuto e ceduto sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini, soprattutto quelle relative allo spaccio di sostanze stupefacenti, si è aperto un altro filone investigativo che ha interessato un gruppo di individui operanti a Vieste, con collegamenti e rapporti d’affari con il gruppo operante a Mattinata.
“Brillanti operazioni come questa palesano la ferma volontà della squadra dello Stato di contrastare, con serietà ed encomiabile dedizione, la criminalità organizzata sul territorio garganico”.
Queste le parole, espresse in una comunicazione congiunta, con cui la Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, l’Associazione Antiracket della Puglia e l’Associazione Antiracket di Vieste si congratulano con la Magistratura, gli uomini del Servizio Centrale Operativo, con le Questure di Foggia e Bari, con le Squadre Mobili di Foggia e di Bari e gli uomini del Commissariato di Manfredonia per l’importante operazione compiuta oggi sul Gargano.
Quella in atto tra il 2009 e il 2010 fu una guerra di mafia particolarmente sanguinosa. Da ricordare in particolare il duplice omicidio di Franco Romito e Giuseppe Trotta avvenuto il 21 aprile 2009, l’omicidio di Andrea Barbarino compiuto il 23 maggio 2009, l’omicidio di Francesco ‘Ciccillo Li Bergolis (il capostipite) eseguito il 26 ottobre 2009 e poi ancora l’omicidio di Michele Alfieri del 13 gennaio 2010, l’omicidio di Michele Romito e il tentato omicidio di Mario Luciano Romito del 26 giugno 2010, l’omicidio di Leonardo Clemente del 30 giugno 2010, il tentato omicidio con attentato dinamitardo di Mario Luciano Romito e Ivan Romito del 18 settembre 2009.
La Redazione
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