Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 25, 2014 Redazione Cronaca 0
Tre imprenditori dicono ‘no’ al pizzo: la loro collaborazione permette di arrestare 4 presunti esponenti del clan
È finita alle prime luci dell’alba a Foggia l’operazione di polizia denominata “Crisaide” che ha messo a segno un altro duro colpo al clan criminale Moretti-Pellegrino e Lanza ritenuto egemone del racket delle estorsioni nel capoluogo dauno.
Gli arresti. Dopo l’arresto dei vertici del clan, Rocco Moretti, Vincenzo Pellegrino e del latitante Pasquale Moretti, che reggeva l’organizzazione durante la carcerazione del padre Rocco, a finire in manette oggi sono stati quattro presunti esponenti della batteria criminale foggiana. Si tratta del 41enne Emilio Amato, del 36enne Marco Romano, del 38enne Michele Calabrice e del 35enne Rodolfo Bruno. I quattro sono accusati di tentata e reiterata estorsione in concorso ai danni di un piccolo commerciante, di un imprenditore edile e di un imprenditore agricolo con interessi nell’eolico.
Ad eseguire le misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Foggia, gli agenti della Squadra mobile di Foggia insieme al Servizio Centrale Operativo e con gli agenti della Direzione centrale anticrimine del dipartimento di pubblica sicurezza di Roma.
Tre gli episodi accertati dagli inquirenti da fine settembre ad oggi. Nel caso del commerciante la richiesta estorsiva era stata di 50mila euro una tantum, cifra poi ridotta a 10mila euro più 500 euro al mese. L’imprenditore edile avrebbe dovuto pagare un pizzo di 2500 euro al mese mentre all’imprenditore agricolo era stata chiesta la somma di 100 mila euro.
Il modus operandi. A contattare personalmente e mai per telefono le vittime erano proprio gli arrestati. La dinamica sempre la stessa: intimavano loro di versare la somma di denaro richiesta, pena il danneggiamento dell’attività. Agli imprenditori dicevano che quelle tariffe erano fissate dal capo e per capo intendevano proprio Rocco Moretti, arrestato insieme al figlio Pasquale e ad Antonio Vincenzo Pellegrino circa dieci giorni fa. “Se ci denunci – hanno detto ad una delle vittime – qualcosa prima o poi ti accadrà e gli avvocati li pagherai tu”.
La collaborazione delle vittime. Nonostante le dure minacce però queste vittime hanno scelto di parlare e il loro coraggio ha permesso di acquisire tutti gli elementi che hanno consentito al giudice di emettere le ordinanze di arresto.
“Il vento sta cambiando” ha detto Tano Grasso, presidente della Federazione antiracket italiana che ha presenziato alla conferenza stampa in questura . “Oggi – ha proseguito Grasso – abbiamo avuto tre persone che hanno trovato il coraggio di denunciare ogni cosa, se ce ne fossero dieci le bombe a Foggia non ci sarebbero più. Questo è il momento per denunciare”.
La Redazione
Dic 16, 2021 0
Dic 07, 2021 0
Dic 03, 2021 0
Dic 01, 2021 0
Dic 01, 2021 0
Nov 29, 2021 0
Nov 29, 2021 0
Nov 09, 2021 0
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.