Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 16, 2015 Redazione Cronaca 0
A distanza di quattro mesi dalla rapina in cui rimase ucciso Mario Nardella, è stato individuato il complice del rapinatore: arrestato in Veneto.
Nuovi sviluppi sull’omicidio a scopo di rapina di Mario Nardella, compiuto l’11 novembre del 2014 a Vieste. Silvio Stramacchia, il 26enne arrestato dagli agenti del commissariato di Manfredonia, aveva un complice.
Si tratta di Amin Er Raouy, 21enne viestano di origini marocchine. Gli agenti del Commissariato di Manfredonia in collaborazione con gli uomini del commissariato di Jesolo, lo hanno arrestato nel comune veneto dove il giovane era fuggito.
La misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, Rita Curci, su richiesta del Pubblico Ministero Paola Palumbo, è scattata dopo una complessa attività d’indagine partita da alcune dichiarazioni rilasciate durante gli interrogatori da Stramacchia che non convinsero gli inquirenti.
Dai colloqui intercettati tra Stramacchia e i suoi parenti nel carcere di Foggia, sono spuntati, infatti, elementi sulla partecipazione del marocchino alla rapina. Amin Er Raouy, stando a quanto emerso dalle conversazioni, avrebbe fatto da palo durante la rapina ai danni del negozio di bevande di Mario Nardella, avrebbe fornito il coltello a Stramacchia e avrebbe nascosto i suoi indumenti e il suo cellulare nella propria abitazione.
Dalle intercettazioni è emerso anche che Er Raouy da poco si era allontanato da Vieste recandosi prima in Abruzzo e poi in Veneto, a Jesolo, dove vivono alcuni familiari. Il 21enne è stato arrestato sabato scorso al termine di un pedinamento dei suoi familiari. Con ogni probabilità il ragazzo, che ora si trova a Santa Maria Maggiore, sarà trasferito nel carcere di Foggia.
Per gli inquirenti il marocchino è un soggetto estremamente pericoloso, con un ruolo ben preciso negli ambienti della malavita locale, nonostante la sua giovane età. Non si esclude, infatti, che la decisione di allontanarsi da Vieste possa essere in qualche modo scaturita a seguito dell’omicidio di Angelo Notarangelo, un dettaglio che, se confermato, potrebbe far luce su possibili nuove faide tra i clan del Gargano.
Una rapina che finì in tragedia. Erano circa le 18.45 dello scorso 11 novembre, quando Stramacchia fece irruzione, armato di un grosso coltello da cucina, nell’esercizio commerciale di Mario Nardella. Nardella reagì al tentativo di rapina innescando una violenta colluttazione durante la quale il rapinatore gli sferrò una coltellata mortale al petto, per poi darsi alla fuga. Nardella tentò anche di seguire l’uomo, ma dopo essersi trascinato per qualche metro, si accasciò a terra. A nulla servirono i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118, intervenuti poco dopo. Il 40enne di Vieste morì mentre Stramacchia venne bloccato dalla polizia poche ore dopo il fatto di sangue.
La Redazione
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