Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mag 13, 2015 Redazione Cronaca 1
Le menti dell’organizzazione sono cittadini di San Severo
Rubavano automobili secondo le richieste degli acquirenti e falsificavano numero di telaio per rivenderle all’Estero. Ecco il sodalizio criminale scoperto dalla Guardia di Finanza di Avellino insieme al personale della Questura di Foggia.
Le persone coinvolte sono 17: 4 sono stati arrestati con le accuse di furto, ricettazione e riciclaggio di automobili, ma 13 sono riusciti a sfuggire al blitz eseguito dall’alba di oggi, tra cui anche le presunti menti delle organizzazioni, cittadini di San Severo. Gli arrestati sono Enzo Di Felice, 44enne di Pescara, Giovanni Guarnieri, 60enne di Roma, Petre Vadar di 37 anni e Rackman Alin di 33 anni, entrambi romeni.
Le basi operative erano San Severo, nel foggiano, e Pomezia, in provincia di Roma, ma le organizzazioni, composte da cittadini italiani e bulgari, erano attive su tutto il territorio nazionale e nell’Est Europa.
La prima fase del sodalizio, stando a quanto emerso dalle indagini, consisteva nel furto di automobili di grossa cilindrata in diverse parti di Italia. Le vetture da rubare venivano individuate in base a precise richieste degli acquirenti (modello, colori, optional e serie particolari). Per questo l’organizzazione effettuava un vero e proprio lavoro di ricerca sul territorio.
Le auto rubate venivano poi sostanzialmente clonate. Identificando all’estero le stesse auto, con lo stesso modello e lo stesso colore, clonavano quelle rubate modificando telaio e documenti. In questo modo venivano rivendute in altri Paesi, soprattutto in Spagna, Germania, Repubblica Ceca e Grecia.
Questo lavoro era affidato a dei veri professionisti del settore: in pratica veniva sostituita l’intera serie alfanumerica del telaio con quella appartenente ad un altro veicolo circolante in un altro Paese, diverso rispetto a quello dove sarebbe stata venduta l’auto. I cloni alla fine erano talmente ben realizzati da riuscire a superare qualunque tipo di controllo.
Le menti erano cittadini di San Severo: tre in particolare al momento sono ancora ricercati. Gli altri 14 soggetti, tra italiani, bulgari e romeni, costituivano invece la squadra di lavoro utile a sfornare auto nuove di zecca, come una BMW x6, da rivendere sui 20mila euro, anche trattabili.
Una dozzina le automobili recuperate nel corso delle indagini: mezzi già vandalizzati e modificati per un valore ingente. Le automobili rubate e poi clonate erano vendute ad un terzo del prezzo di mercato.
La Redazione
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