Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Lug 31, 2015 Redazione Cronaca 1
Il caldo record delle ultime settimane sta mettendo in ginocchio la coltivazione di cozze e vongole nel Lago di Varano. A lanciare l’allarme è il Consorzio Lagunare Pescatori di Ischitella: “Persi migliaia di quintali di prodotto”.
Il caldo record delle ultime settimane sta mettendo in ginocchio il settore della pesca con una vera e propria strage in tutta Italia di pesci e molluschi causata dalle alte temperature dell’acqua. Il problema però non riguarda solo le aree lagunari di Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana, per le quali la Coldiretti ha lanciato l’allarme, ma anche le aree lagunari del Gargano, in Puglia, dove i pescatori stanno ancora pagando i danni causati al settore dall’alluvione dello scorso settembre.
Ad essere in difficoltà sono soprattutto i pescatori che operano nel Lago di Varano che per il territorio rappresenta un’importante risorsa economica legata alla pesca e all’allevamento di pesci e bivalvi (cozze e vongole soprattutto). Le elevate temperature a cui sono stati sottoposti i filari di cozze e gli orti di allevamento delle vongole stanno compromettendo non solo lo sviluppo dei molluschi ma tutta l’economia che ruota interno al settore.
A lanciare l’allarme è il Consorzio Lagunare Pescatori di Ischitella, la principale organizzazione nel territorio che riunisce circa 45 operatori del settore.
“Soltanto nel distretto di Ischitella, sono andati persi circa 3mila quintali di cozze e oltre 500 quintali di vongole – precisa il presidente del Consorzio Vincenzo Falco – con una perdita economica stimata intorno a 500mila euro l’anno solo per le vongole e oltre 200mila euro l’anno per le cozze”.
Il principale responsabile della moria di molluschi è il clima arido delle ultime settimane che ha causato un aumento di temperatura dell’acqua della laguna di Varano:
“In queste condizioni, la quantità di ossigeno necessario alla sopravvivenza dei bivalvi si riduce drasticamente – spiega Giuseppe d’Errico, biologo marino del CNR-ISMAR di Ancona – ed innesca una reazione a catena: il protrarsi della scarsa ossigenazione produce, infatti, anche la morte di vegetali ed altri animali, la cui decomposizione consuma ulteriore ossigeno e produce sostanze quali idrogeno solforato e ammoniaca che determinano la moria dei molluschi”.
A peggiorare la situazione però ci sono anche gli effetti causati dalla devastante alluvione che ha colpito il Gargano agli inizi dello scorso settembre:
“Le abbondanti precipitazioni di quei giorni hanno portato tanto fango sul fondale della laguna, provocando un ulteriore riscaldamento del fondale”.
Cause queste confermate dalle prime indagini effettuate dagli esperti del CNR di Lesina che hanno rilevato la presenza nella laguna di Varano di sostanze azotate immesse in maniera accentuata e legate ai fenomeni alluvionali.
In ballo c’è uno dei settori produttivi più vivi e più importanti dell’intera economia di questo territorio e che merita più attenzione.
“Ci sono 45 famiglie che vivono di questo e che ora devono fare i conti con questi danni pesantissimi” conclude Falco, facendosi portavoce di tutti gli operatori del Consorzio.
Per affrontare la questione il Sindaco di Ischitella, Piero Colecchia, ha istituto un tavolo tecnico, in programma per mercoledì 5 agosto, chiamando all’appello tutti i soggetti e i settori coinvolti: il Comune di Cagnano Varano, il Comune di Carpino, il Direttore del Servizio Sanitario Veterinario ASL Foggia, il CNR-ISMAR di Lesina e naturalmente il Consorzio Lagunare dei Pescatori di Ischitella. Un primo incontro, limitato alle realtà del territorio interessate, che mira a studiare strategie che possano consentire di ridurre il fenomeno.
L’obiettivo principale però è coinvolgere la Provincia e la Regione per affrontare il problema alla radice, elaborando iniziative per una progettualità di medio periodo che dia sicurezza all’attività dei pescatori del Lago di Varano, come precisa il sindaco di Ischitella Piero Colecchia:
“Per questo dalla fine di agosto si darà il via a dei tavoli istituzionali che coinvolgeranno anche la Provincia di Foggia e la Regione Puglia. Si ipotizza, infatti, un progetto di dragaggio di entrambi le foci che possa consentire un maggiore afflusso d’acqua nel Lago di Varano. A questo si unirebbe – aggiunge Colecchia – la realizzazione di un sistema di monitoraggio costante e continuo della laguna per tenere sotto controllo il suo stato di salute. Un intervento questo che rientra in un protocollo d’intesa già sottoscritto due settimane fa dal Comune di Ischitella, dal Consorzio di Bonifica, dall’ASL Foggia e dal CNR di Lesina”.
Pina D’Errico
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Le cozze erano morte già molto prima del caldo, già da aprile….
In realta che muoiano per il caldo è normale, succede quasi tutte le estati, a meno di qualche estate eccezionalmente fresca.
La quantità enorme di cozze coltivate nel lago come in quest’anno non c’era mai stata negli anni passati.
Forse in tanti pescatori le hanno impiantate nella speranza che ci fosse una estate fresca come l’anno scorso, ma ben consapevoli del rischio di perdere tutto in caso di caldo.
Ma intanto le cozze erano già morte prima e come al solito, i pescatori hanno tagliato tutte le serte e le hanno buttate sul fondo, andando poi a peggiorare le cose con la putrefazione delle cozze morte e la spazzatura delle calze e corde plastiche sul fondo.
Ma non è certo falsando le origini il problema che si arriva a soluzione…..
Un dragaggio dovrebbe essere la manutenzione ordinaria e programmata di qualsiasi foce, tanto più che oramai queste foci sono usate come porti canali con bel altre problematiche di impatto sulla laguna…… Continuiamo a prenderci per il culo e raccontarci chiacchiere di cortesia oppure scegliamo di iniziamo veramente ad inquadrare il problema del sistema laguna-foci e cerchiamo di risolverlo nella sua complessita tenendo conto di tutte le specificita comprese anche quelle sociali, oppure evitiamo almeno di fare i lamentosi per mendicare qualche soldo sulla scorta dell’esempio delle lagune venete.