Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Set 21, 2015 Redazione Cronaca 0
Il figlio finisce in manette perché trovato in possesso di 50 grammi di cocaina e il padre accusa i poliziotti: “Siete tutti corrotti”.
Succede a Vieste, nel Gargano, dove gli agenti del commissariato di Manfredonia, coadiuvati dai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Bari, hanno arrestato Gianmarco Pecorelli, 19 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Il giovane è stato trovato in possesso di oltre 50 grammi di cocaina, suddivisa in sei involucri pronta per la successiva cessione ad ulteriori spacciatori, per giungere poi ai tossicodipendenti-consumatori finali.
Da tempo gli agenti erano sulle tracce di Pecorelli. In seguito ad attività info-investigativa, il personale del commissariato di Manfredonia, infatti, era venuto a conoscenza di un collaudato sodalizio di Vieste, con a capo alcuni giovani malavitosi, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti presso una piazza di Vieste.
La zona di spaccio, situata nella parte bassa del centro storico di Vieste, è considerata di difficile accesso per le forze dell’ordine perché qui le realtà criminali sono solite proteggere il quartiere attraverso dei “pali” che inviano l’allarme in caso di controlli. Ad agevolare l’attività di spaccio anche lo strapiombo sul mare che permetteva ai pusher di gettare la droga in mare al sospetto di intervento delle forze dell’ordine.
Dopo diversi servizi di appostamento, il dirigente del commissariato di Manfredonia, Agostino De Paolis, ha predisposto idoneo servizio volto alla repressione del reato. Nella prima serata alcuni poliziotti in borghese si sono mimetizzati fra i turisti presenti nella cittadina garganica.
Tra i pusher segnalati c’era proprio Gianmarco Pecorelli, soggetto già noto ai poliziotti, che stando alle fonti degli agenti, avrebbe ricevuto un ingente quantitativo di cocaina per poi cederla ad altri piccoli spacciatori del luogo. Il giovane è stato notato dagli agenti appostati in piazza Vittorio Emanuele mentre era alla guida di un’autovettura. Inseguito dai poliziotti e raggiunto in una zona lontano dall’area frequentata dai pedoni, il ragazzo alla vista dei poliziotti ha lanciato dal finestrino una busta in cellophane per poi tentare invano la fuga. La busta conteneva 54,62 grammi di cocaina.
Il padre del giovane, informato dalla polizia dell’arresto del figlio, ha inveito contro gli agenti accusandoli di essere corrotti e minacciandoli di morte:
“Non avete altro da fare? Siete troppo rigidi, neanche ne avesse avuto un chilo!” è la frase che si sono sentiti urlare gli agenti dal padre di Gianmarco Pecorelli.
Per i reati commessi, l’uomo è stato denunciato dalle forze dell’ordine.
La Redazione
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