Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Set 27, 2016 Redazione Cronaca 0
Oltre 6 ettari di piantagione con 180mila arbusti, per un valore sul mercato intorno ad alcuni milioni di euro: tre finora le persone arrestate
Una piantagione di marijuana di oltre sei ettari. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia nel blitz messo a segno questa mattina nelle campagne di Ordona, nel foggiano.
Le indagini sono iniziate in seguito ad una segnalazione giunta ai carabinieri che riferiva di strani movimenti in quella zona, situata a pochi passi dalla cava dismessa interessata poco tempo fa dall’operazione “Black Land”, sullo sversamento dei rifiuti.
Tre le persone arrestate per coltivazione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana in concorso con l’aggravante dell’ingente quantitativo. Si tratta di tre giovani, un italiano e due marocchini, colti in flagranza di reato.
I dettagli dell’operazione. Il ragazzo italiano fungeva da vedetta, col compito di avvisare gli altri in caso di arrivo delle Forze dell’Ordine. Quando i carabinieri, procedendo nell’immediata ispezione dei terreni circostanti, sono giunti nei pressi di una masseria, hanno notato due giovani stranieri che, alla loro vista, hanno abbandonato rapidamente alcune ceste per darsi alla fuga ma sono stati catturati poco dopo.
Giunti in quei terreni, i militari si sono ritrovati davanti a una enorme coltivazione di marijuana, composta da circa 180.000 arbusti di varie dimensioni. Gli oltre 6 ettari erano coltivati mediante l’utilizzo di un complesso impianto di irrigazione a goccia alimentato da due vasconi di acqua, suddiviso in solchi con l’ausilio di teli neri. Nel corso dell’ispezione, i militari hanno trovato anche un trattore senza targa provvisto di un carrello posteriore, su cui erano riposti due cassoni per la raccolta dei pomodori. I cassoni però erano pieni di marijuana come pure le ceste di plastica posizionate a terra.
Nei pressi dei vasconi i militari hanno ispezionato alcuni prefabbricati, al cui interno sono spuntati una bilancia industriale, un macchinario a rotazione per tritare le piante di marijuana, un ventilatore industriale per facilitare l’essiccazione e dei gazebo, al cui interno avveniva la posa e l’essiccazione dello stupefacente. Anche nei pressi dei prefabbricati c’erano consistenti quantitativi di marijuana nonché due cassoni pieni di analoga sostanza stupefacente già tagliata. Le piante venivano costantemente tagliate perciò era difficile localizzare la droga con l’ausilio degli elicotteri.
Dal quantitativo sequestrato sarebbe stato possibile ricavare, in base agli accertamenti del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti dei Carabinieri di Foggia, ben 356 chili di principio attivo puro, da cui è possibile ottenere circa 14 milioni di dosi medie singole, sulla base delle tabelle ministeriali, per un valore sul mercato intorno ad alcuni milioni di euro. Sono stati necessari tre giorni di lavoro per estirpare e portare via le piante. Tali dati rivelano che si tratti del sequestro più ingente degli ultimi tempi.
Il sequestro di oggi segue un altro maxi sequestro eseguito agli inizi di settembre nelle campagne di Cerignola, dove i carabinieri della stazione locale hanno scoperto una piantagione marijuana con oltre 1630 piante, considerata dai carabinieri del Comando Provinciale di Foggia “il più grosso sequestro degli ultimi anni in Puglia”.
La Redazione
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