Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 01, 2016 Redazione Cronaca 1
“Ricky ti guarda”, il singolare adesivo che salvava da furti o rapine: una garanzia di sicurezza per chi lo attaccava sulla propria autovettura
Smantellata dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Foggia e di Manfredonia una banda criminale nel Gargano responsabile, secondo gli inquirenti, di rapine ed estorsioni in Capitanata: 19 i soggetti arrestati (11 in carcere e 8 ai domiciliari) e 3 denunciati a piede libero.
Gli indagati, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine per altre vicende giudiziarie che hanno interessato la criminalità organizzata nel Gargano, dovranno rispondere di ricettazioni, furti, detenzione illegali di armi e munizionamento.
A capo del gruppo, secondo quanto accertato dagli investigatori, ci sarebbe Mario Luciano Romito, uno dei rappresentanti dell’omonima famiglia coinvolta in passato nella faida del Gargano, e Francesco Scirpoli, 34enne di Mattinata. Carcere anche per Francesco Pio Gentile (48 anni) di Mattinata detto “rampino” o “passaguai”, Antonio Quitadamo, 41 anni, di Mattinata, noto come “baffino”, il 28enne Michele Silvestri di Monte Sant’Angelo, detto “u’ russ”, il 37enne Luigi Ferro di San Marco in Lamis, detto “Gino di Brancia”, il 27enne Andrea Quitadamo di Mattinata, anche lui conosciuto come “baffino” (già ai domiciliari per altra causa). E ancora, il 30enne Danilo Pietro Della Malva di Vieste, detto “u’ meticcio” (già ai domiciliari), il 30enne Giovanni Iannoli di Vieste (già dietro le sbarre per altra causa) e il 32enne Hechmi Hadiouch di Vieste (già in carcere per altra causa).
Nove di loro dovranno rispondere anche del tentato assalto al furgone portavalori avvenuto nel novembre del 2015. Questi avevano pianificato nel dettaglio una complessa rapina ai danni di un furgone “IVRI”. Dopo aver individuato il luogo dell’assalto e controllato che non vi fosse segnale telefonico, si sono procurati diverse autovetture, ipotizzando l’uso di mezzi pesanti con il posizionamento di un camion sulla carreggiata ed il taglio del blindato con una motosega, effettuando numerosi sopralluoghi per individuare le vie di fuga e preparato i mezzi da utilizzare, in particolare una pala meccanica modificata a mo’ di ariete per capovolgere il blindato e procedere al taglio. Da qui il nome del blitz dei carabinieri, intitolato “Operazione Ariete”.
Quell’assalto non andò a buon fine per i malviventi grazie ad un energico spiegamento di forze nel tratto individuato come teatro dell’evento ovvero la strada statale 89 fra Mattinata e Vieste- località Vignanotica.
Durante le indagini sono stati sequestrati numerosi veicoli provento di furto nonché diverse armi da sparo con relativo munizionamento. Trovate anche delle maschere, proprio come in un film, che i malviventi avrebbero utilizzato per il colpo.
Raccolti pesanti indizi di colpevolezza in capo a due indagati, Hadiouch e Iannoli, accusati di rapina in concorso ai danni del supermercato Simply di Vieste avvenuta l’11 dicembre 2015, che fruttò circa 5mila euro. In quella occasione i malviventi utilizzarono un’arma ottenuta dal cerignolano Curci, anche lui arrestato nel blitz.
A carico di alcuni arrestati, poi, sono emerse responsabilità penali per violazioni della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, ricettazioni, furti, detenzione illegale di un’arma clandestina e del relativo munizionamento. Quest’ultima è stata trovata durante una perquisizione dei carabinieri risalente allo scorso 22 gennaio 2016.
Contestato anche il furto aggravato in concorso messo a segno a Manfredonia il 14 marzo del 2013 quando circa 300 litri di gasolio furono asportati dala cisterna servente il distributore Agip situato sul molo di Manfredonia.
Tra i 19 soggetti arrestati anche un assistente della Polizia Penitenziaria di Manfredonia che prestava servizio nel carcere di Foggia. Si tratta del 50enne Cataldo Coccia di Manfredonia, su cui pende un’ipotesi di correzione in quanto, dietro la promessa di un’imprecisata somma di denaro, avrebbe fatto in modo di introdurre un telefono cellulare all’interno dell’istituto penitenziario al fine di favorire al detenuto Della Malva. A suo carico anche responsabilità di accessi abusivi ai sistemi informatici e condotte di rivelazione di segreto di ufficio su cui sono ancora in corso ulteriori accertamenti.
Singolare il caso di uno degli indagati, Antonio Del Nobile, detto “riccardo” che, secondo le indagini, controllava i furti nel territorio di Manfredonia facendo persino stampare degli adesivi con un numero di telefono e la scritta “Ricky ti guarda” come garanzia di sicurezza: chi metteva l’adesivo, venduto al prezzo di 5 euro, sulla propria vettura era certo di non subire danni o rapine.
La Redazione
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ahaha eccoo..peccato sono tutti imprenditorii..almeno cosi li definiscono..chissà adesso per quanto tempo resteranno kiuse le loro attività.come già successo altre volte.sono amareggiato daltronte studiavano solo i colpi ma non li facevano,li avete mandati alla scuola dell obbligo apposta per studiare,ke diree un paese in mano ad imprenditori sbagliati,spero che qualcuno si sveglii.bastaa penso ke si èè dormito abbastanza.un cittadino stanco………..