Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Dic 09, 2016 Redazione Cronaca 0
E’ il secondo rogo nel giro di pochi giorni nei ghetti dei migranti
Un ragazzo di 20 anni è morto carbonizzato in un violento incendio che si è sviluppato nella notte tra l’8 e il 9 dicembre forse a causa di una stufetta mal funzionante, all’interno del cosiddetto ‘Ghetto dei Bulgari’, l’insediamento di baracche che si trova in località ‘Pescia’, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia.
Si tratta del secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel foggiano ospitano i migranti. Il precedente è avvenuto pochi giorni fa nel ‘Gran Ghetto’ nelle campagne tra San Severo e Rignano: le fiamme in quella occasione hanno distrutto un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. Un uomo rimase un contuso e un altro intossicato. Anche in quel caso a causare il rogo è stato il malfunzionamento di una stufa.
L’allarme è scattato nella notte intorno alle due e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con autobotti. I pompieri hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere l’incendio che ha distrutto circa l’80% delle baracche. Sul posto anche i carabinieri del Comando provinciale di Foggia. Al momento non è possibile capire con certezza quali siano state le cause dell’incendio. Le fiamme si sono propagate con molta facilità a quasi tutte le capanne del ghetto realizzate con cartone, legno e altro materiale di fortuna Stava dormendo ed è rimasto intrappolato nella propria baracca raggiunta dalle fiamme appiccate da una persona in stato di ebbrezza al proprio capanno il giovane ventenne morto carbonizzato nella notte nel ‘campo dei bulgari’, alla periferia di Foggia.
E’ questa la ricostruzione fatta da alcuni testimoni di quanto avvenuto nella notte nella baraccopoli dove, a causa delle fiamme, sono andate distrutte una ventina di rifugi costruiti con plastica, cartoni, metalli e dove vivono circa 300 bulgari, 100 dei quali sono bambini. Si tratta di persone impegnate nei campi nella raccolta di prodotti ortofrutticoli. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni alle forze dell’ordine e ai giornalisti giunti sul posto, due giovani, in stato di ebbrezza, hanno cominciato a litigare all’interno del campo e uno dei due, non si sa per quale ragione, ha dato fuoco alla propria baracca, vicina al rifugio dove stava dormendo il 20enne rimasto vittima del rogo. Il ragazzo, sorpreso dalle fiamme nel sonno, non è riuscito a fuggire ed è rimasto intrappolato, morendo carbonizzato. (Foto: ANSA)
Fonte: ANSA
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