Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ultime notizie
- Studiosi garganici danno vita alla “Carta di Calenella”: il 21 dicembre la prima “adunanza”
- Vico del Gargano, sabato e domenica torna la Via dei Presepi
- “Il mare è nostro”, dalla strage di San Marco al mercato ittico: scacco alla mafia garganica
- Rodi Garganico: furti in abitazioni, scuole e ristoranti
- A Carpino ritorna la notte di Frasca, Fanoia e Olio Novello: il 7 dicembre in Piazza del Popolo
Foggia, identificata la ragazza bruciata viva a Borgo Mezzanone
Si chiamava Victory Uwangue e aveva 23 anni
Si chiamava Victory Uwangue la giovane donna trovata morta carbonizzata lo scorso 10 dicembre in un vigneto nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia.
Victory, nigeriana di 23 anni, era stata fotosegnalata il 6 luglio di quest’anno, quando sbarcò a Reggio Calabria prima di giungere nel Foggiano. L’identificazione è avvenuta mediante il sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali archiviate presso la banca dati Afis.
Secondo quanto dichiarato da alcuni migranti la ragazza viveva nel ghetto di fortuna (la cosidetta ‘pista’) che si trova a ridosso del Cara di Borgo Mezzanone. A trovare il corpo è stato un ospite del centro di accoglienza mentre si stava recando a lavoro.
Il cadavere presentava ustioni su varie parti del corpo mentre il viso e la testa erano completamente carbonizzati. Dall’autopsia però non sono emersi segni di violenza. La ragazza potrebbe essere stata soltanto stordita prima di essere bruciata viva. Non sono emerse, infatti, particolari lesioni sul corpo da far pensare a una morte precedente.
A scatenare il brutale omicidio potrebbe essere stato un tentativo di violenza sessuale (pantaloni e scarpe della donna sono stati ritrovati lungo la strada) oppure il tentativo di ribellione della ragazza a chi voleva introdurla nel mercato della prostituzione.
La Redazione
