Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ago 09, 2017 Redazione Cronaca 0
È successo stamattina all’altezza del passaggio a livello della vecchia stazione ferroviaria di San Marco in Lamis. I due fratelli agricoltori sono stati ammazzati perché testimoni involontari della strage
Una vera mattanza quella che si è consumata questa mattina sulla SP272, nel territorio tra San Marco in Lamis, Apricena e San Severo. Quattro le persone uccise, di cui due agricoltori “colpevoli” di aver visto il fatto.
È successo all’altezza del passaggio a livello della vecchia stazione ferroviaria di San Marco in Lamis, sulla strada per Apricena. Una Volksvwagen Maggiolone transitava sui binari quando è stata raggiunta da una raffica di colpi d’arma da fuoco.
A bordo di quel veicolo c’erano il 50enne Mario Luciano Romito, ritenuto uno degli esponenti di spicco dell’omonimo clan che negli ultimi anni si è contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano, e suo cognato Matteo De Palma di 44 anni. Erano loro gli obiettivi dei killer.
A trovare la morte durante l’agguato però sono stati anche due contadini della zona, Luigi e Aurelio Luciani, fratelli rispettivamente di 47 e 43 anni, uccisi perché testimoni involontari della strage.
Sul posto sono giunti i Carabinieri delle stazioni di Apricena e San Marco in Lamis, della Compagnia di San Giovanni Rotondo e del Comando Provinciale di Foggia che stanno indagando sull’episodio.
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, un mezzo con a bordo i sicari avrebbe affiancato l’auto condotta dal boss Romito, e hanno sparato colpi di Kalashnikov e fucile da caccia calibro 12, uccidendo sul colpo anche il De Palma.
I due contadini che hanno avuto la sfortuna di assistere al duplice omicidio avrebbero tentato la fuga a bordo del loro pick up, ma sono stati inseguiti e raggiunti da commando armato. Uno dei due fratelli è stato ammazzato appena è uscito dall’auto, l’altro è stato rincorso e finito (è morto poco dopo in ospedale). L’auto dei sicari è stata ritrovata a poca distanza dal delitto, completamente bruciata.
San Marco in Lamis è sotto shock per la morte dei due fratelli, due padri di famiglia che trascorrevano le loro giornate a lavorare nei campi.
“La Regione Puglia è pronta a reagire con ogni mezzo contro la mafia, al fianco della magistratura e delle forze dell’ordine”: ha dichiarato in una nota il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha definito la strage di San Marco in Lamis “un fatto gravissimo”.
“Ancor più doloroso – ha aggiunto Emiliano – se fosse confermato che a perdere la vita sono state anche due persone innocenti, barbaramente inseguite e uccise solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Il governatore pugliese ha detto di essere in contatto con il Comandante della Legione Carabinieri Puglia Gianni Cataldo per avere aggiornamenti spiegando che la Regione Puglia si costituirà “parte civile nel processo che verrà, facendo ogni sforzo per contrastare e debellare fenomeni criminali che nella nostra terra non possono avere diritto di cittadinanza”.
Subito dopo la strage di San Marco in Lamis è stata fissata una riunione del Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà a Foggia domani a 10 agosto, alle ore 16, in Prefettura, e che sarà presieduta dal Ministro Minniti per fare il punto della situazione. All’incontro parteciperà anche Michele Emiliano. (Foto Ansa)
Il boss Mario Luciano Romito
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