Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Set 22, 2017 Redazione Cronaca 0
Il giovane è ritenuto responsabile del tentato omicidio di Vincenzo Zitoli Pignataro avvenuto lo scorso 11 febbraio a Cagnano Varano
E’ stato arrestato alle prime luci dell’alba di ieri Sebastiano Pio Tarantino, 20enne di Cagnano Varano, figlio del defunto (ucciso nelle campagne di San Nicandro Garganico il 25 marzo del 2002, nel corso della sanguinosa faida con la famiglia Ciavarella).
Ad eseguire l’arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Foggia, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, unitamente ai militari delle Stazioni di Cagnano Varano e Sannicandro Garganico e al personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna.
Il giovane è ritenuto responsabile del tentato omicidio di Vincenzo Zitoli Pignataro, detto la “Tigre del Gargano”, nonché di detenzione e porto illegali di arma comune da sparo.
L’arresto è il risultato di un’articolata attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore – Rosa Pensa della Procura della Repubblica di Foggia, e relativa al grave fatto di sangue, avvenuto a Cagnano Varano nella notte dello scorso 11 febbraio nei pressi del pub “Bacco”, nella centralissima via Aldo Moro, a quell’ora ancora affollatissima di giovani del luogo e dei paesi limitrofi per la presenza di diversi locali di ritrovo.
In quell’occasione Zitoli e Tarantino ebbero una lite, e Tarantino, uscito dal locale, ci ritornò poco dopo con una pistola, con cui esplose almeno tre colpi contro il rivale. Questi, per le gravi ferite riportate, fu immediatamente trasportato all’ospedale di San Severo, dove fu poi ricoverato.
A 10 giorni dal fatto, le indagini consentirono di fermare Tarantino nel corso di una perquisizione nella sua masseria situata nelle campagne di San Nicandro Garganico, dove fu trovato un importante quantitativo di stupefacenti. Al momento dell’irruzione dei militari Tarantino indossava un giubbotto antiproiettile, il segno che stesse temendo ritorsioni.
E’ probabile che stesse temendo ritorsioni anche la vittima dell’agguato, Zitoli, che non rivelò ai carabinieri l’identità dell’uomo che lo ferì, ma preferì armarsi per un’eventuale vendetta. Il 22 aprile, infatti, fu arrestato anche Zitoli, insieme a Luigi Trombetta, 50enne di Carpino, poiché responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. In quell’occasione furono sequestrate una pistola a salve, modificata per poter sparare, e alcune cartucce.
L’informativa di reato ha quindi cristallizzato le fonti di prova, raccolte attraverso perquisizioni, sequestri, servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche ed ambientali, ed è stata depositata alla Procura della Repubblica di Foggia che, concordando con le risultanze così esposte, ha, a propria volta, richiesto la misura cautelare poi emessa dal gip del Tribunale di Foggia, ed eseguita nella giornata di ieri. Dopo le formalità di rito, Tarantino è stato condotto in carcere a Foggia.
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