Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 03, 2018 Redazione Cronaca 0
Un’operazione possibile grazie al servizio di controllo straordinario del territorio pianificato dal Comando dei Carabinieri. Determinante il ruolo dei “Cacciatori” che sono riusciti a sorprendere i tre in in flagranza di reato
Furto aggravato, ricettazione, danneggiamento aggravato e distruzione di bellezze naturali. Questi i reati contestati a A.M. allevatore 49enne (già noto alle Forze dell’Ordine poiché “colpito” nel 2004 da un ordine di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Free Valley”, condotta dal Comando Provinciale di Foggia e dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Rotondo), al nipote E.M., 39enne, sempre allevatore, e a M.R., 46enne operaio, tutti di San Marco in Lamis, tratti in arresto dai Carabinieri della Stazione locale.
I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 1° febbraio quando, nel corso di un servizio coordinato di controllo straordinario del territorio, pianificato dal Comando della Compagnia di San Giovanni Rotondo e che ha interessato, grazie anche alla presenza dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, anche le zone più isolate e impervie del Gargano, in località “Difesa” i Carabinieri hanno sorpreso in flagranza di reato i tre soggetti mentre caricavano su due carrelli le sezioni di tronco di numerosi alberi di “cerro”, che avevano precedentemente tagliato.
Il diffuso fenomeno criminale del selvaggio taglio boschivo, praticato anche nelle aree più delicate e protette, ha infatti da tempo indotto il Comando territorialmente competente ad attuare una serie di servizi finalizzati al suo contrasto, dislocando già durante la notte i militari più idonei, per addestramento ed equipaggiamento, su diversi punti di osservazione, dai quali è possibile notare movimenti sospetti di uomini e mezzi.
E così, i “Cacciatori”, proprio da uno di questi punti di osservazione già alle prime luci dell’alba avevano osservato due veicoli agricoli allontanarsi dalla masseria di proprietà della famiglia Martino per dirigersi nella foresta. Durante il pedinamento a distanza i militari hanno quindi verificato che i due mezzi, percorrendo una pista forestale, si erano divisi per procedere al taglio degli alberi in due zone distinte. I Cacciatori, quindi, procedendo a piedi con “andatura tattica” per diversi chilometri, sono così riusciti a raggiungere i tre senza che questi si fossero accorti di nulla, sorprendendoli in flagranza e procedendo quindi al loro arresto.
Il successivo sopralluogo, effettuato con ausilio di personale delle Stazioni Carabinieri Forestale di San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis, ha consentito di appurare, anche con utilizzo di tecnologia GPS, che gli arrestati avevano “aperto” una “pista forestale” per circa 10.000 metri circa, con una larghezza media di 2,5 metri, per complessivi 2500 metri quadrati di superficie, e che avevano tagliato ben 400 alberi, asportando un totale stimato di 2800 quintali di legna pregiata, deturpando una delle aree più belle del nostro Paese, quale si può considerare il Parco Nazionale del Gargano.
Il prosieguo dell’attività ha, infine, portato al sequestro, oltre che di 40 quintali di legna già tagliata e sezionata, di altro materiale di illecita provenienza, quale una motosega priva di matricola e altre attrezzature utilizzate per lo scempio, quali i due trattori e i relativi carrelli.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso i rispettivi domicili in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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