Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mag 07, 2018 Redazione Cronaca, Politica 0
Il 31enne era ricercato dal 23 febbraio 2017. E’ ritenuto vicino al gruppo criminale “Raduano” di Vieste nonché al clan “Romito” di Manfredonia – Mattinata
Non si frena l’attività dei Carabinieri del Comunando Provinciale di Foggia, coordinati dal Comandante Marco Aquilio, per contrastare i fenomeni criminali nel Gargano. Dopo le ultime operazioni messe a segno negli scorsi giorni, condotte in collaborazione con le compagnie del territorio e con le squadre Eliportati cacciatori di Sicilia, Calabria e Sardegna, due giorni fa è stato eseguito un altro importante arresto.
A finire nella rete dei Carabinieri un pluripregiudicato di Vieste, Danilo Della Malva, 31 anni, ricercato dallo scorso 23 febbraio, quando era riuscito a sottrarsi ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso nei suoi confronti dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica nell’ambito dell’operazione denominata “Nel nome del padre”, condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia.
Soprannominato “u meticcio”, considerato uno dei più pericolosi esponenti della mafia garganica, Della Malva è ritenuto vicino al gruppo criminale “Raduano” di Vieste nonché al clan “Romito” di Manfredonia – Mattinata, come già dimostrato dall’operazione “Ariete”, condotta dagli stessi militari di Manfredonia nell’ottobre 2016, quando Della Malva fu arrestato unitamente al boss Romito Mario Luciano, il noto pluripregiudicato principale obiettivo del feroce agguato mafioso del precedente 9 agosto ad Apricena, e agli affiliati mattinatesi al clan. Da qui la convinzione investigativa che l’uomo, vista la forte pressione operativa dei Carabinieri su Vieste e la recente attenzione dell’opinione pubblica su quel territorio, potesse aver trovato appoggio alla latitanza proprio nel piccolo comune garganico confidando sull’appoggio dei “mattinatesi”.
La sua latitanza è finita alle prime luci dell’alba di sabato 6 maggio, quando Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia e degli Squadroni Eliportati Cacciatori Carabinieri di “Sicilia”, “Sardegna” e “Calabria”, supportati dall’alto da un equipaggio del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari-Palese, hanno cinturato una ben precisa porzione dell’impervio territorio di Mattinata.
L’attenzione si è concentrata in particolar modo su un casolare, dove i militari, dopo un’articolata attività di indagine e prolungati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, erano sicuri di aver individuato il latitante.
L’intervento però si è presentato fin da subito di non semplice esecuzione, a causa dall’aspra orografia del territorio e delle numerose possibilità di fuga che offriva il rifugio. Ma ancora una volta si è rivelata decisiva la collaborazione dei Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Calabria, Sicilia e Sardegna, che dallo scorso mese di agosto rinforzano il dispositivo di controllo del territorio sul Gargano. Queste unità altamente specializzate sono infatti state sapientemente impiegate sia per osservare a distanza, non visti, l’obiettivo, sia per l’infiltrazione notturna, la silenziosa cinturazione dell’obiettivo, e l’irruzione finale.
Così “congelato” l’obiettivo, con circa 40 Carabinieri impiegati a terra e il supporto aereo garantito dal 6° Elinucleo di Bari- Palese, una volta avuta conferma della presenza del Della MAlva è scattato il blitz, con l’irruzione che ha lasciato al 31enne solo il tempo di un tanto breve quanto inutile tentativo di fuga, aggredendo i militari, che lo hanno però subito sopraffatto.
Della Malva Danilo Pietro si è visto così notificare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che lo attendeva da febbraio, e che lo vede indagato per concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi clandestine, ricettazione, detenzione illegale di armi comuni da sparo e tentata evasione, tutti reati commessi a Vieste in data prossima ed antecedente al 17 dicembre 2017.
In occasione del blitz condotto dai Carabinieri è stato poi tratto in arresto in flagranza di reato anche il 60enne Matteo La Pomarda, incensurato di Mattinata, con le accuse di resistenza a Pubblico Ufficiale, essendosi anche lui opposto all’operazione dei militari, favoreggiamento personale, essendo stato sorpreso in compagnia del latitante a cui aveva fornito vitto e alloggio, e detenzione illegale di armi comuni da sparo, essendo stato rinvenuto nella sua disponibilità e sequestrato, a seguito di un’accurata perquisizione, un fucile cal. 12. Anche un’altra persona, P.V., 50enne incensurato del luogo, essendo anch’essa stata sorpresa sul posto, è stata deferita, ma in stato di libertà, per favoreggiamento personale.
Della Malva Danilo Pietro, al termine delle formalità, è stato associato al carcere del capoluogo, a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia. LA POMARDA Matteo, invece, è stato ristretto agli arresti domiciliari a Mattinata.
Si tratta dell’ennesimo durissimo colpo alla criminalità garganica inferto nell’ambito delle numerose attività di contrasto alla criminalità garganica messe in campo dall’Arma dei Carabinieri che, attraverso robusti servizi coordinati e meticolose indagini, negli ultimi giorni hanno arrestato il noto pregiudicato Marco Raduano, ritenuto a capo dell’omonimo clan, e Giovanni surano, trovato in possesso di un vero e proprio arsenale e di un consistente deposito di stupefacenti vari.
L’attività di contrasto si inquadra in una più ampia strategia condivisa con la Procura della Repubblica e con la Prefettura di Foggia, ognuna per la parte di competenza, che ha come obiettivo principale quello di restituire definitivamente il territorio viestano alla società civile.
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