Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 13, 2019 Redazione Cronaca 0
Accuse di omicidio e tentato omicidio per il 65enne pregiudicato di Cagnano Varano. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine. Ecco perchè
Omicidio e tentato omicidio. Queste le accuse nei confronti di Giuseppe Papantuono, il pregiudicato 65enne che questa mattina è stato bloccato a Cagnano Varano (FG) dopo la sparatoria in cui è rimasto il ucciso il maresciallo Vincenzo Di Gennaro di 47 anni e ferito Pasquale Casertano, giovane militare dell’Arma da poco in servizio nella cittadina garganica.
Sottoposto a fermo, Papantuono, è stato rinchiuso nel carcere di Foggia. Maggiori informazioni verranno fornite nel corso di una conferenza stampa, presieduta dal Procuratore Capo Ludovico Vaccaro, prevista alle ore 10 di domani presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia.
La tragedia è avvenuta questa mattina, intorno alle 9,30, nel centro di Cagnano Varano. Il maresciallo di Gennaro e il suo collega stavano effettuando un normale controllo nella città garganica quando hanno visto camminare per strada Giuseppe Papantuono, già noto alle forze dell’ordine.
I due carabinieri a bordo dell’auto di servizio si sono affiancati intimando all’uomo di fermarsi: in quel preciso istante il 65enne avrebbe preso la sua arma, una pistola calibro 9, e avrebbe sparato. Un proiettile ha preso in pieno il maresciallo Di Gennaro mentre un altro ha ferito ad un braccio il collega. E’ stato quest’ultimo a proseguire la sua corsa in auto fino al 118, ma Di Gennaro non ce l’ha fatta. Poco dopo altri carabinieri hanno bloccato Papantuono mentre tentava di fuggire, immobilizzando l’uomo davanti a decine di passanti e portandolo in caserma.
Il carabiniere più giovane, Pasquale Casertano, è stato trasportato e ricoverato presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, a San Giovanni Rotondo, dove nel pomeriggio di oggi ha ricevuto la visita del premier Giuseppe Conte.
Chi è Giuseppe Papantuono. L’uomo avrebbe precedenti per reati legati a sostanze stupefacienti, ma nel febbraio del 2017 era stato arrestato per lesioni aggravate e porto abusivo di un coltello a serramanico. L’uomo infatti era stato denunciato da un 43enne del posto che riferì ai militari di essere stato accoltellato alle spalle da Papantuono, dopo un litigio per futili motivi.
I carabinieri avevano provveduto così alla cattura di Papantuono, individuato all’interno della sua abitazione, dove si era rifugiato. La successiva perquisizione aveva permesso poi di trovare l’arma del delitto, un lungo coltello a serramanico ancora sporco di sangue, sottoposto a sequestro.
Qualche giorno fa inoltre Papantuono era stato sottoposto ad una perquisizione per droga e aveva minacciato di morte i militari urlando “ve la farò pagare, vi sparo”. I Carabinieri erano intervenuti nella zona dopo la segnalazione di una lite in famiglia.
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