Ultimo aggiornamento 20 Gennaio 2021 - 14:38
Mag 15, 2019 Redazione Cronaca 0
Tra loro addetti al servizio informatico, coadiutori amministrativi, un operatore tecnico specializzato, una commessa e un primario
In merito al maxi blitz contro l’assenteismo all’ospedale di San Severo eseguito dalle prime ore di questa mattina dai Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, ecco i nomi degli 8 dipendenti della Asl per i quali sono scattati gli arresti domiciliari.
Valerio Zifaro, classe 1961, collaboratore amministrativo professionale
Antonella Colò, 1971, coadiutore amministrativo
Cico Lucio Cologno, 1967, operatore tecnico specializzato-autista ambulanza
Francesco Orlando, 1957, coadiutore amministrativo
Donatina Romano, 1957, addetta al servizio informatico
Michele Sponcichetti, 1960, addetta al servizio informatico
Domiciliari anche per Giuseppe Altieri, 1954, primario di rianimazione dell’ospedale di San Severo, e Nadia Pennacchia, 1972, commessa dell’Azienda.
Gli indagati, per occultare l’assenza dal posto di lavoro, oltre ad utilizzare la ormai “classica” mancata timbratura del cartellino marcatempo (cd. badge) all’atto dell’allontanamento dal servizio, provvedevano, direttamente o grazie a due colleghi addetti all’inserimento dei dati nel data base delle attività di servizio prestate, complici nella truffa, ad alterare le informazioni contenute nel sistema informatico di registrazione delle presenze.
Un altro dipendente, invece, simulando di aver dimenticato il badge a casa, faceva attestare la propria presenza mediante la sottoscrizione di un’attestazione cartacea da parte del proprio dirigente anche quando questi era assente dal servizio.
Dalle indagini è emerso che le false attestazioni di presenza, per un totale di oltre 5.300 ore, venivano effettuate fin dal 2014.
Le attività svolte durante le assenze dal servizio erano le più variegate: si va dall’operatore tecnico che collaborava nella gestione del bar della moglie, ai vari dipendenti che si intrattenevano in lunghe chiacchierate perditempo con amici e parenti in bar cittadini, fino al primario che si allontanava dall’ospedale per interi pomeriggi in giro per la città o facendo rientro alla propria abitazione e che, in alcune occasioni, attestava anche di aver eseguito prestazioni specialistiche ricorrendo ad ore di straordinario al fine di smaltire le c.d. liste d’attesa dei pazienti.
Il caso più emblematico è quello di un operatore tecnico specializzato che dopo aver trascorso intere giornate presso lidi balneari, pur risultando in servizio, non aveva nessun problema a pubblicare foto su social network in cui era visibile in situazioni conviviali in luoghi diversi da quello lavorativo.
Le attività di indagine hanno consentito di raccogliere solidi elementi di prova a carico di 9 indagati (un primario, un dirigente, cinque collaboratori amministrativi, un operatore tecnico ed una commessa), valorizzati dalla locale Procura della Repubblica nelle richieste cautelari accolte dal G.I.P. del Tribunale di Foggia.
Il video diffuso dai Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia
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