Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Lug 23, 2019 Redazione Cronaca 0
Ai domiciliari anche un assessore, all’epoca dei fatti consigliere comunale, ed un imprenditore edile
E’ accusato di concussione, peculato d’uso e abuso di ufficio il sindaco di Apricena, in provincia di Foggia, Antonio Potenza, sottoposto stamane agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo dauno. Il provvedimento del gip, sempre ai domiciliari, ha riguardato anche un ex amministratore e un imprenditore molto noto. Altre 12 persone sono state interessate da misure di interdizione dai pubblici uffici o dall’esercizio di attività. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo di gravi reati contro la pubblica amministrazione, la par condicio imprenditoriale, la fede pubblica e il patrimonio. In tutto sono 25 gli indagati. L’operazione è stata denominata ‘Madrepietra’, in riferimento all’estrazione della pietra, l’attività economica per cui è nota la cittadina di Apricena.
Il sindaco di Apricena è al suo secondo mandato. Dopo undici anni di militanza in Forza Italia nel maggio 2018 aveva aderito alla Lega di Matteo Salvini. Il 26 maggio alle ultime amministrative si è presentato con ‘Uniti per Cambiare’, una lista civica da lui promossa nel 2012, e ottenendo una percentuale del 71% dei consensi.
Le indagini sono scattate in seguito alla querela presentata da un privato cittadino, con la quale sono state segnalate gravi irregolarità nelle procedure di aggiudicazione di importanti commesse pubbliche da parte del Comune di Apricena. A beneficiare di tali irregolarità, secondo il querelante, un noto gruppo imprenditoriale del posto, ritenuto “vicino” al Sindaco del Comune di Apricena.
L’immediata escussione del querelante, a cura del Pubblico Ministero titolare delle indagini, e le conseguenti investigazioni svolte dalla Compagnia di San Severo e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia hanno consentito di verificare la fondatezza della querela e di riscontrare, in particolare, l’esistenza ed operatività in Apricena del segnalato connubio politico – imprenditoriale attivo nel condizionamento di gare per l’aggiudicazione di commesse pubbliche.
Sono seguite, su delega della competente A.G., incisive investigazioni di natura tecnica, le cui emergenze sono state puntualmente riscontrate e validate da servizi di appostamento e pedinamento e da acquisizioni documentali. L’attività di indagine si è sviluppata per un lungo periodo di tempo, in quanto nel corso delle investigazioni sono emerse costantemente nuove ipotesi di reato, con conseguente necessità per la Procura della Repubblica di aggiornare le iscrizioni nel registro delle notizie di reato.
All’esito delle indagini, nei confronti del Sindaco del Comune di Apricena, interessato dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, sono stati acquisiti gravi indizi in ordine alla commissione dei reati di concussione, peculato d’uso ed abuso di ufficio.
Nell’ordine, è stato accertato come il primo cittadino del Comune di Apricena, nel febbraio 2018, abbia costretto un componente del proprio staff a rinunciare al posizionamento ottenuto nella graduatoria finale di un concorso pubblico cui aveva partecipato, in modo tale da consentire ad altro candidato di risultare vincitore della selezione. L’intera condotta era mossa da ragioni di natura politica, risultate prevalenti rispetto al rigoroso rispetto della legalità. Le captazioni telefoniche e tra presenti e le correlate escussioni testimoniali hanno poi dimostrato come il Sindaco del Comune di Apricena, nel gennaio del 2018, abbia impiegato, per disbrigare impegni di natura privata e connessi alla professione di ingegnere, autovettura in dotazione al Comune per l’esecuzione di attività istituzionali.
Al novembre 2017 risale, invece, l’affidamento illecito, da parte del Sindaco di Apricena, dei lavori di realizzazione dell’impianto di videosorveglianza dell’immobile sede del Comune in favore di imprenditore compiacente. In particolare, nel corso delle attività di indagine, è emerso come il Sindaco utilizzasse personalmente una scheda telefonica intestata alla madre di tale imprenditore.
Contestualmente, a carico di un Assessore, componente del Consiglio Comunale di Apricena all’epoca dei fatti, interessato dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, e di imprenditori edili collusi, uno dei quali sottoposto alla misura interdittiva del divieto temporaneo dell’esercizio dell’attività imprenditoriale per ciò che concerne i rapporti con la P.A., sono stati acquisiti gravi indizi dei reati di “turbata libertà degli incanti” e di “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”, con riferimento alla procedura pubblica di gara per l’appalto di servizi concernente “azioni di supporto alle politiche occupazionali mediante l’attivazione di borse lavoro per la manutenzione del patrimonio”, nonché di “induzione indebita a dare o promettere utilità”, avendo l’amministratore pubblico, abusando della propria qualità, indotto un imprenditore a consegnare una partita di legname a persona di sua fiducia. In particolare, sono stati ricostruiti i passaggi con i quali sono state inquinate gare pubbliche, al fine di favorire imprenditori del luogo ritenuti vicini all’Amministrazione Comunale.
Nei confronti, invece, dell’imprenditore edile di Apricena sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e di alcuni professionisti compiacenti, sottoposti invece alla misure interdittiva della sospensione temporanea dall’esercizio dell’attività professionale, sono stati acquisiti gravi indizi in ordine alla commissione dei reati di “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”, di “attività di gestione rifiuti non autorizzata” e di truffa ai danni di compagnia assicurativa.
Oggetto delle indagini anche il condizionamento della gara pubblica per la realizzazione della rotatoria lungo la S.S. 89 nel territorio di Apricena. Secondo gli elementi di prova raccolti, quattro imprenditori di Apricena costituivano un “cartello di imprese”, turbavano attraverso la presentazione di “offerte di comodo” la predetta procedura e consentivano quindi ad una delle imprese partecipanti di aggiudicarsi illecitamente la gara.
In tale contesto il funzionario della Centrale Unica di Committenza dei Comuni di Apricena, Isole Tremiti e Poggio Imperiale ed il Responsabile del Settore III – Lavori Pubblici e Patrimonio del Comune di Apricena formavano attestazioni ideologicamente false.
I funzionari pubblici e gli imprenditori coinvolti sono stati sottoposti alle misure interdittive della sospensione temporanea dai pubblici uffici e dal divieto temporaneo dell’esercizio dell’attività imprenditoriale per ciò che concerne i rapporti con la P.A.
Inficiati da responsabilità di natura penale anche i lavori di miglioramento sismico della Caserma dei Carabinieri di Apricena, finanziati dalla Regione Puglia e dal Comune di Apricena, oggetto di procedura negoziata di gara pubblica.
Gli elementi di prova raccolti hanno infatti consentito di accertare che il Direttore dei lavori del Comune di Apricena, il responsabile del Settore III – Lavori Pubblici e Patrimonio dell’Ente ed il rappresentante legale della società aggiudicataria dei predetti lavori pubblici formavano atti ideologicamente falsi relativi alla data di inizio dei lavori, inducendo in tal modo in errore la Regione Puglia e procurando alla società aggiudicataria un ingiusto profitto patrimoniale.
I tre pubblici ufficiali coinvolti sono stati sottoposti a misure interdittive.
L’intera attività di indagine si è avvalsa anche della collaborazione di privati cittadini che, escussi a sommarie informazioni dagli inquirenti, hanno reso dichiarazioni tali da confermare pienamente il quadro cautelare emerso dalle attività di intercettazione, dai servizi di osservazione e dalla analisi dei documenti.
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