Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Dic 30, 2019 Redazione Cronaca 0
Il Comando dei Carabinieri della Provincia di Foggia traccia il bilancio del 2019. Il ricordo del Maresciallo Maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, ucciso lo scorso aprile a Cagnano Varano: “Il suo esempio continua a guidare ogni nostra azione”
Foggia – Si è tenuta questa mattina, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, la conferenza stampa del Comandante Provinciale, Col. Nicola Lorenzon, per uno scambio di auguri per l’ormai imminente capodanno ma anche un bilancio dell’attività operativa svolta nell’anno che sta per chiudersi.
È ormai solo questione di ore perché anche il 2019 diventi un ricordo, un altro anno ormai andato, passato. Si volta pagina e si va avanti. Ed è giusto e doveroso pensare al futuro, ma ora, un attimo prima di girare quella pagina verso un nuovo capitolo, un rapido bilancio su quanto si è vissuto e fatto non è una debolezza ma, se affrontato con rigorosa onestà intellettuale, rifiutando ogni tentazione autocelebrativa e – o autoassolutoria, una sana riflessione che può anche aiutare a meglio indirizzare le scelte di domani.
Per iniziare, quindi, non si possono non considerare i molti “fronti” che l’anno ora agli sgoccioli aveva trovato aperti al suo inizio.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, infatti, erano già saldamente attestati sia sul settore preventivo che su quello repressivo. Si usciva da un anno a sua volta estremamente impegnativo, nel corso del quale si era molto seminato e molto raccolto, ma era allora importante non solo non permettere che si esaurisse il forte abbrivio di una fortunata riscossa contro la criminalità che era finalmente stata lanciata, dopo decenni di negazioni e di colpevoli sottovalutazioni, ma che poi proseguisse in modo “normalizzato”, sistematico. Raggiunto quel primo risultato, i Carabinieri foggiani hanno proseguito i propri sforzi investendo ancora nel futuro.
Messe a segno importanti operazioni di servizio, al fianco della Procura della Repubblica di Foggia, di quella Distrettuale Antimafia e delle altre Forze dell’Ordine, che hanno dato risolutive risposte a gravi emergenze criminali nelle diverse aree della provincia, dal capoluogo al Gargano, all’area meridionale della Capitanata, “Nemesi”, “Neve di marzo”, “Gold rush”, “Start and stop”, solo per citarne alcune, sono infatti state poste le basi per nuove sfide, non meno importanti, da affrontare però insieme alla società civile, unico sistema per poter sperare in un vero, autentico riscatto sociale.
La ricerca di nuove collaborazioni con il mondo della scuola, con le associazioni, in tema di lotta alla violenza di genere, al bullismo e di valorizzazione delle risorse più virtuose della società, per comprendere che il concetto di legalità non appartiene unicamente “agli altri”, ma a tutti, e che, soprattutto, inizia da quelle che sono considerate le “piccole cose”, anche dagli esempi che si danno in famiglia.
Una delle nuove sfide dell’Arma in Capitanata sarà infatti anche quella di riuscire a far capire che il rispetto delle regole comincia proprio dalla quotidianità, dalle piccole cose di tutti i giorni, da comportamenti e atteggiamenti sbagliati che troppo spesso vengono sottovalutati. L’uso delle cinture di sicurezza in auto o del casco in moto sono solo un esempio delle abitudini che segnano la differenza tra la corretta percezione del significato di legalità e, al contrario, un’egoistica e comoda valutazione di ciò che è “importante” o meno.
Ecco, l’obiettivo dei Carabinieri foggiani per il 2020 sarà, oltre alla prosecuzione e al consolidamento degli sforzi nella lotta alla criminalità, il maggiore coinvolgimento possibile della società, in un impegno condiviso per una sempre più sentita e partecipata operazione di “divulgazione del rispetto”, rispetto per le regole di civile convivenza, ma soprattutto rispetto per sé e per gli altri.
Prima di passare ai resoconti finali, sia però consentito adesso un atto di riconoscenza per chi nell’anno in corso ci ha lasciati, per i nostri commilitoni che purtroppo non ci sono più, caduti a causa del servizio o in attività di servizio, primo tra tutti il Maresciallo Maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, il cui esempio continua a guidare ogni nostra azione. Grazie a loro e ai loro cari, ai quali ci stringiamo con riconoscenza e affetto.
Ora la parola ai numeri che, nella loro “aridità”, lasciano ben poco spazio a faziose interpretazioni. Semmai, alcuni necessitano di qualche approfondimento.
E infatti, da subito, a fronte di un innegabile calo generalizzato della delittuosità, salta senz’altro agli occhi il numero degli omicidi volontari commessi nell’anno, che addirittura raddoppia quello riguardante il periodo precedente. Se è vero che, purtroppo, comunque del più grave dei delitti si è trattato, non si può non considerare che una parte importante l’hanno avuta episodi che, pur nella loro drammaticità, nulla a che fare hanno con la delinquenza, come i tristi casi di omicidio/suicidio che si sono verificati in ambito familiare nei mesi scorsi.
Il calo sopra appena accennato, poi, trova conferma nell’analogo abbassamento relativo all’attività repressiva che, posto in relazione con l’importante aumento registrato da quella preventiva, lascia ben sperare nel futuro. É infatti la conferma che il calo dei reati non trova ragione in una minore propensione alla denuncia, ma è reale.
Il quadro, nel suo complesso, pone la provincia di Foggia nell’ambito della media nazionale.
Dati Statistici Fine Anno
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