Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 30, 2020 Redazione Cronaca 0
Dal 2 marzo Papantuono a processo: costituite le parti civili
Sarà processato a partire dal 2 marzo prossimo dinanzi alla Corte d’Assise a Foggia, Giuseppe Papantuono, il 66enne pregiudicato accusato di avere ucciso la mattina del 13 aprile dello scorso anno a Cagnano Varano il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Carlo Gennaro e ferito il commilitone Pasquale Casertano, entrambi in servizio alla stazione di Cagnano Varano.
Il rinvio a giudizio è stato deciso al termine dell’udienza preliminare tenutasi questa mattina in tribunale a Foggia davanti al Gup Michela Valente.
Quella mattina Papantuono sparò durante un ordinario controllo da parte dei due militari: si avvicinò alla pattuglia e sparò con la propria pistola contro i due militari. L’uomo è accusato di omicidio e di tentativo di omicidio.
Nel corso dell’udienza si sono costituiti parte civile i familiari del maresciallo Di Gennaro (il padre, la sorella e la fidanzata), l’appuntato Pasquale Casertano, il comune di San Severo, l’Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia, l’Arma dei Carabinieri e il ministero della Difesa.
Stamattina Giuseppe Papantuono ha chiesto ed ottenuto di essere interrogato. Secondo quanto riferito dal procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, l’uomo “ha detto di non ricordare bene quanto accaduto quella mattina perché era sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti ed ha ribadito di non aver mai avuto motivi di rancore né nei confronti del maresciallo Di Gennaro, né nei confronti di Casertano”. Concetto ripreso anche dall’avvocato difensore dell’imputato, Angelo di Pumpo: “Ha un vuoto di memoria. Papantuono ha dichiarato di aver fatto uso di cocaina per tutta serata, la notte precedente e anche la mattina del delitto e quindi non ricorda nulla.
L’avvocato dei familiari del maresciallo, Michele Minischetti, ha evidenziato che la famiglia “non chiede che ci sia assolutamente una condanna esemplare, chiede semplicemente che ci sia una condanna di giustizia nei confronti di una persona che ha privato loro dell’affetto di un congiunto”.
Intanto, sempre nei confronti di Papantuono, lo scorso giovedì 23 gennaio 2020, i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Foggia, in quanto ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Il provvedimento restrittivo è stato notificato presso in carcere di Foggia, dove Papantuono – come detto – si trova detenuto dal 13 aprile dello scorso anno, in attesa di giudizio.
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