Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 11, 2021 Redazione Cronaca 0
Carabinieri smantellano una rete di spacciatori nel Gargano
Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano (FG), in Peschici, Vico del Gargano e Sannicandro Garganico (FG), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 soggetti colpiti da 7 misure cautelari in carcere e 2 ai domiciliari, indagati di detenzione e cessione di stupefacenti in concorso, commessi nel periodo ottobre 2019 – marzo 2020.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e condotte dal Nucleo Operativo Radiomobile di Vico del Gargano e dalla Stazione di Peschici, hanno dato origine all’operazione denominata “Gatto Rosso”, che nasce nel giugno del 2019 dalla perquisizione dell’abitazione di un soggetto con precedenti di polizia da parte dei Carabinieri, durante la quale erano stati rinvenuti 13 grammi circa di hashish e una dose di cocaina, circostanze che indussero a ritenerlo dedito allo spaccio di stupefacenti.
L’ipotesi venne avvalorata dalle conseguenti attività info-investigative e tecniche, nell’ambito delle quali emerse che lo stesso aveva contatti con persone gravitanti nel settore dello spaccio e del consumo di stupefacenti.
Il monitoraggio dei movimenti dei coinvolti, ha permesso di delineare l’esistenza di una rete di persone dedita ad una cospicua attività di detenzione e cessione di droga del tipo cocaina, marijuana e hashish, documentandone circa 40 episodi.
Tenuto conto dell’applicazione delle norme anticovid delimitanti gli spostamenti di persone e veicoli, gli investigatori hanno accertato che gli spacciatori, al fine di eludere i controlli stradali, camuffandosi tra i pendolari, facevano uso dei mezzi di trasporto pubblici, per raggiungere le località ove acquistare e cedere lo stupefacente. Durante le comunicazioni, per mimetizzare l’utilizzo dei termini tipici di tossicodipendenti e spacciatori, i soggetti erano soliti parlare “in codice” usando i termini “uno sano” o “piccolo” o “metà”.
L’attività investigativa, che si è rivelata particolarmente complessa, poiché gli interessati si muovevano in luoghi a loro molto conosciuti e poco movimentati per le norme anticovid, ha portato gli inquirenti a costruire una “rete invisibile” di indizi intorno agli spacciatori, che avevano scelto quale punto di riferimento, per alcuni incontri e cessioni, il rudere di un ex albergo in disuso all’insegna “GATTO ROSSO”, da cui trae origine il nome dell’indagine.
Nell’ambito dell’operazione sono stati documentati circa 40 episodi di spaccio e accertato il canale di approvvigionamento proveniente dalla “piazza” di Sannicandro Garganico.
Sequestrati, i seguenti quantitativi di stupefacente del valore complessivo di euro 35000 circa nonché euro 2500 in contanti frutto dello spaccio:
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