Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Giu 04, 2021 Redazione Cronaca 0
In manette un foggiano di 33 anni
Attenzione massima da parte dei Carabinieri della Compagnia di Foggia per le vittime di maltrattamenti in famiglia. Questa volta, a finire nel “mirino” dei Carabinieri è stato un 33enne, originario del capoluogo dauno, che, nella giornata di sabato scorso, ha inveito per futili motivi nei confronti di sua moglie, tanto da provocare a quest’ultima la rottura del labbro inferiore.
Fondamentale è stato il coraggio dimostrato dalla vittima, ormai esausta dal comportamento violento da parte del marito nei suoi confronti e dei suoi bambini da oltre 7 anni, nel presentarsi presso il Comando Stazione di Foggia Porta San Severo e denunciare quanto effettivamente accaduto.
Da una prima ricostruzione l’ennesima lite in famiglia pare sia scaturita per ragioni legate all’andare a fare o meno la spesa in presenza questa volta della madre della vittima e dei suoi 2 figli di 4 e 7 anni. Da qualche parola detta ad alta voce l’escalation degli eventi è stata repentina tanto da portare il 33enne a sferrare un pugno alla moglie, che non ha esitato ad andare subito via di casa insieme ai suoi 2 figli che nel frattempo avevano cercato di prendere le difese della madre scagliandosi contro il padre.
Immediato è stato il coordinamento tra la locale Stazione Carabinieri e le “gazzelle” del 112 finalizzato a rintracciare il 33enne, trovato poco dopo presso la propria abitazione. Per il 33enne fermato è scattato subito l’arresto e, al termine delle formalità di rito, come disposto dalla Procura della Repubblica di Foggia, lo stesso è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lucera (FG). L’Autorità Giudiziaria in sede di udienza ha convalidato l’arresto disponendo per il 33enne l’allontanamento dalla casa familiare.
L’attività posta in essere rientra in un più ampio progetto della Compagnia Carabinieri di Foggia di costante vicinanza al cittadino, soprattutto a coloro i quali appartengono alla categoria “fasce deboli” come donne e bambini, spesso costretti a sottostare alle minacce, ai maltrattamenti e alle offese dei loro “aguzzini”.
Costante è la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e i Centri Antiviolenza presenti sul territorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più donne maltrattate a denunciare, convinti che sia l’unica strada percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena.
Esistono inoltre Centri di ascolto per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi possono riflettere sui propri comportamenti, sulla rabbia, sulle problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno.
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