Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 22, 2021 Redazione Cronaca 0
In merito all’arresto dell’imprenditore agricolo di Cagnano Varano accusato dello sfruttamento dei 12 braccianti agricoli deceduti in occasione del sinistro del 06/08/2018, i legali dei due imputati intervengono con una nota di rettifica
A seguito della notizia dell’arresto dell’imprenditore agricolo di Cagnano Varano accusato dello sfruttamento dei 12 braccianti agricoli deceduti in occasione del sinistro del 06/08/2018, gli avvocati Giada Ficarelli e Antonio Gabrieli, in qualità di difensori dei due imputati, ritengono “doveroso” precisare che “i loro assistiti si dichiarano completamente estranei ai fatti a loro contestati, così come supposti dalla Procura della Repubblica di Foggia”.
Di seguito la nota di rettifica dei legali:
“E’ giusto chiarire come già il GIP del Tribunale di Foggia, il Collegio del Tribunale del Riesame reale, interessati della vicenda, hanno fermamente rigettato le diverse richieste cautelari, sia personali che reali, avanzate dalla Procura di Foggia in danno dei nostri assistiti.
Anche l’incidente probatorio svoltosi il 26/10/2020 ha fornito elementi favorevoli alla difesa dei due imputati.
E’ oltremodo doveroso chiarire come non vi sia alcuna connessione tra il sinistro stradale verificatosi il 06/08/2018, nel quale hanno perso la vita i poveri braccianti agricoli, con l’attività imprenditoriale dei nostri assistiti.
Giusto per ulteriore chiarimento, si precisa altresì che ogni rapporto lavorativo tra i nostri assistiti e i predetti lavoratori stranieri risultava già cessato da diverso tempo prima rispetto al triste evento verificatosi.
Resta il rammarico di come alcune notizie siano state diffuse solo in danno dei predetti imputati, nonostante la presunzione d’innocenza garantita per legge, nonostante i provvedimenti giudiziali favorevoli ottenuti dalle sottoscritte difese (pronunciate già da ben quattro Giudici) e nonostante che il grande lasso di tempo faccia legittimamente dubitare dell’attuale necessità di garantire un diritto di cronaca ormai appartenente al passato.
Chi oggi riveste la qualifica d’imputato nel procedimento penale in questione, è un imprenditore onesto, dedito al lavoro che porta avanti con sacrificio e dedizione la propria attività lavorativa, avendo altresì ricoperto importanti ruoli all’interno di progetti innovativi finalizzati proprio alla lotta contro lo sfruttamento della manodopera straniera.
Non a caso, la prima concreta iniziativa contro lo sfruttamento della manodopera straniera, denominata “Senza Caronte”, progetto della Flai CGIL di Capitanata, ha visto protagonisti, pionieri e fattivi sostenitori proprio i nostri assistiti tanto da meritare lodevoli riconoscimenti da parte delle Istituzioni e, non da ultimo, l’attenzione mediatica anche da parte della Redazione in indirizzo che non mancò di apprezzare la partecipazione a questa ammirevole e encomiabile iniziativa.
I nostri assistiti, confidando nella Giustizia, avranno modo di dimostrare la loro completa innocenza nel corso del processo che avrà inizio il 03 novembre 2021″.
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