Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 27, 2016 Redazione Economia 0
Il gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) chiede alla Regione di valutare caso per caso la radiazione dell’auto dei pugliesi “evasori” dal PRA
“Non paghi il bollo auto, la Regione Puglia te la “toglie”. Non è una semplice minaccia: contro gli evasori del bollo auto la Regione Puglia ha deciso di usare il pugno di ferro: radiazione d’ufficio dell’autoveicolo.
Così se nei giorni scorsi a bussare alla porta di alcuni inadempienti pugliesi, che per tre anni (2012/2013/2014) non hanno pagato la tassa automobilistica, è stato un semplice postino per notificare il mancato pagamento triennale, passati 30 giorni a bussare sarà un ufficiale di polizia per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione. In questo modo l’auto sarà cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). La Regione ha, infatti, deciso di attivare in modo categorico la procedura d’ufficio prevista dall’art 96 Codice Stradale.
Una posizione questa considerata drastica dal gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) che chiede alla Regione di valutare caso per caso la radiazione dell’auto dei pugliesi “evasori” dal PRA.
“Fermo restando che le tasse non solo vanno pagate, ma vanno pagate da tutti per avere migliori servizi il comportamento della Regione Puglia – scrive il gruppo in una nota – appare decisamente aggressivo se non vi è a monte una valutazione delle ragioni per le quali vi è il mancato pagamento”.”In un momento di grande difficoltà economica – è di oggi la notizia che la Puglia è fra le regioni italiane dove è più alta la percentuale di famiglie senza cibo (il 16% secondo il Censis) – irrigidire le misure con le quali si persegue l’evasore, magari non per scelta ma per necessità, diventa un accanimento che poco si sposa che le tanto sbandierate politiche sociali di questo governo regionale”.
Da qui la richiesta al governo di rivedere in senso meno rigido l’applicazione del Codice della Strada “per dare l’opportunità ai pugliesi in difficoltà, ai morosi incolpevoli e non certo a squallidi “furbetti”, di potersi mettere in regola senza il pericolo di perdere anche la disponibilità dell’uso dell’automobile”.
La Redazione
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