Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 16, 2011 admin Eventi e cultura 0
ISCHITELLA DEL GARGANO – Sarà arrivato anche alla sua VII edizione, ma questa volta il consueto Concerto di Capodanno, che ogni anno la Banda “Pietro Giannone” di Ischitella regala ai suoi cittadini, si è distinto dalla tradizione. Quella che si respirava la sera del 6 Gennaio era un’atmosfera delle grandi occasioni, al punto da riuscire a donare ad una semplice palestra comunale la suggestiva cornice di un teatro.
Su quel capiente palco, allestito ad arte non da professionisti del settore ma da esperti di musica sicuramente, per la prima volta sono salite due importanti bande, per un totale di 62 elementi, l’Ass. bandistica “Paolo Rinaldi” Città di Vieste e il Corpo Musicale Cittadino “P. Giannone”città di Ischitella. Il loro collante ha un nome ed è quello di Antonio Falco, mattatore della serata che, con estro e tanta umanità, ha diretto l’intera orchestra.
Una vera e propria famiglia “allargata”: questo hanno visto i numerosissimi spettatori che quella sera sono accorsi per l’evento, godendosi le magistrali ma molto singolari esecuzioni dei brani. E che brani: due ore di spettacolo che il pubblico ha gradito non solo per la classe e la professionalità dei due complessi, ma anche per l’accurata selezione effettuata dal Maestro Falco che ha dimostrato di voler superare il repertorio tipicamente bandistico, regalando alla platea pezzi di densa sonorità. Una scelta che ha riscosso successo, a giudicare dai calorosi battimano che hanno scandito tutte le esecuzioni.
Il concerto si è aperto con “J.A.I.M” un pasodoble del grande Jose Rafael Pasqual–Vilaplana dedicato al musicista Jose Antonio Iborra Miguel, per poi proseguire con la magnifica esecuzione della “Second Suite in F” di Gustav Holst, in cui è spiccato il gioioso martellare del fabbro sull’incudine, reso ad arte dagli effetti acustici chiari e cristallini delle percussioni. Dai suoni che simulavano un’officina, si è passati alla calda sensazione di un paesaggio di mare, suscitata dalla magnifica “Prochytas” di Lorenzo Pusceddu, eseguita con maestria da tutta l’orchestra. L’emozione ha poi toccato vette altissime con “Virginia” di Jacob de Haan, il primo dei ben tre brani in scaletta dello stesso autore: una vera e propria epopea musicale. Che dire poi dell’interpretazione di “October”, un’incantevole composizione di grande bellezza melodica del giovane Eric Witacre, che è solito accostare la tecnica moderna alla tradizione, evocando le più emozionanti colonne sonore dei film americani. Sempre di Jacob De Haan è stato eseguito “Festa Paesana”, un festival del folklore che la musica ha rappresentato con tamburi e campanelli, col sottofondo di un inno olandese. Di Jacob de Hann era anche il penultimo pezzo in programma, “Ross Roy”, brano dall’eccellente fascino che si è chiuso con una gioiosa apoteosi musicale.
Eseguire ben tre brani di un compositore come Jacob de Haan, considerato uno dei migliori esponenti della composizione originale per Banda, e gli intenditori lo sapranno, denota senza dubbio la voglia di rinnovare e arricchire il repertorio bandistico con musica di alta qualità, ma dimostra soprattutto tutta la dedizione da parte del complesso e del Maestro in primis per gli ascoltatori, i veri privilegiati di questa raffinata rassegna: sono loro infatti che, di fronte a questi brani carichi d’innovazione ma al tempo stesso facilmente fruibili, hanno la fortuna di poter “viaggiare” tra le note e immergersi nelle atmosfere suggestive magistralmente create dal compositore olandese. E, dopo un dono di così raffinato gusto ai propri concittadini, chissà cosa ci riserverà ancora il Maestro Falco, dato che avrà l’onore e il merito di partecipare proprio nei prossimi giorni ad un masterclass promosso dallo stesso compositore.
Il concerto non poteva non chiudersi che con un classico dei brani di Concerto di Capodanno. Ed è stato proprio durante quest’ultima esecuzione che si è voluto stupire il pubblico con uno spettacolo che è riuscito a distogliere lo sguardo degli spettatori dai musicisti: sulle note del travolgente “Sul bel Danubio Blu” di Johann Strauss è comparsa un’affiatata coppia di ballerini, pronti a danzare. Sembrava quasi che fossero anche loro tra il pubblico e che, non riuscendo a resistere ai suoni dell’orchestra, si fossero lasciati trasportare dalla musica incantatrice. La trovata coreografica ha sortito l’effetto voluto: il pubblico era entusiasta. I due in realtà non erano dei dilettanti, ma artisti già noti ai più per il loro spiccato talento e la loro apprezzata intraprendenza: si tratta di Maria Comparelli, della Scuola di Danza Dance Up e del suo promettente allievo Eustachio Santucci.Non mancava davvero nient’altro a quella serata.
Presente alla manifestazione anche una rappresentanza della casa U.A.L. di Rodi Garganico: a loro, da anni ormai ospiti speciali delle manifestazioni realizzate dalla Banda “P. Giannone” di Ischitella, sono andati i più calorosi abbracci di tutto il pubblico.
Palpabile l’orgoglio e l’emozione esternati dal sindaco di Ischitella Pietro Colecchia, che ha avuto parole di grande apprezzamento per la professionalità dimostrata dal complesso bandistico e per le emozioni intense suscitate nel pubblico, numerosissimo e attento, che ha seguito le due ore di avvincente musica. Soddisfazione anche dal vice sindaco della città di Vieste, presente allo straordinario evento e che ha onorato la Banda di Ischitella con un omaggio da parte di tutta l’amministrazione. Entrambi i rappresentanti delle comunità, quella ischitellana e quella viestana, sono d’accordo: la musica ha unito le due cittadine. A metà serata un reciproco scambio di omaggi tra le due città ha suggellato il legame tra la città di Ischitella e quella di Vieste.
Non sono mancati i momenti di commozione, come quando il vice presidente della banda, Angelo Voto, scostandosi dalla performance musicale, ha toccato “note” più intime, esprimendo tanta gratitudine personale e a nome dei suoi compagni, verso le famiglie dei musicisti: mamme, moglie e figli che spesso devono fare i conti anche con i loro impegni musicali. Il calore delle parole però è stato ancora una volta rivolto al giovane Maestro Falco che è riuscito a fare della Banda “P. Giannone” un complesso professionale, nonostante la giovane età di tanti componenti, ma saranno proprio quest’ultimi a garantire il ricambio e la sopravvivenza di questa che è ormai diventata un’indispensabile Istituzione.
Per il bis non poteva mancare “Nessun dorma” (dalla Turandot di Giacomo Puccini) “che ha tuonato dal palcoscenico, rimbalzando in platea e tra i saluti generali. Un commosso Falco nel finale ha ringraziato tutto il pubblico, ma quella sera è Ischitella tutta ad essergli riconoscente. All’indomani del Concerto resta, condiviso da tutti, un unico auspicio: che le Istituzioni non perdano mai d’occhio questo gran patrimonio che Ischitella ha la fortuna di possedere, perché la sera del 6 gennaio 2011 non è andato in scena solo il tradizionale Concerto di Capodanno. Chi ha avuto la fortuna di esserci ha visto il frutto dell’unione, della passione e di tanto talento, segno che la musica non fa differenze e che i garganici non sono poi così diversi se è la musica ad unirli.
Pina D’Errico
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