Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 24, 2014 Redazione Eventi e cultura 0
Settanta anni fa il più pesante eccidio nazista in una capitale europea centro della Cristianità. La strage delle Fosse Ardeatine fece 335 vittime. Tra queste 19 erano pugliesi.
Ricorre oggi il 70esimo anniversario delle Fosse Ardeatine. Era il 24 marzo 1944 quando i nazisti decisero, dopo svariate telefonate con Berlino, di uccidere dieci italiani per ogni tedesco ucciso il giorno prima in via Rasella a Roma. L’obiettivo era vendicare quei 32 tedeschi morti per mano dei partigiani romani e cancellare l’onta subita. Gli esecutori andarono ben oltre: le vittime furono in tutto 335 tra civili e militari dalle carceri romane. Il generale in carica nella piazza di Roma era Kurtz Maltzer.
La strage fu uno dei crimini più orrendi commessi dagli uomini di Hilter in una capitale europea. Delle 335 vittime, 19 erano pugliesi o avevano forti legami familiari con la Puglia e quasi tutti militanti antifascisti, nelle formazioni militari o politiche del movimento resistenziale.
Questo è l’elenco:
Don Pietro Pappagallo di Terlizzi, sacerdote che a Roma dava ospitalità a ebrei, sbandati e resistenti.
Gioacchino Gesmundo sempre di Terlizzi, insegnante di filosofia nel liceo scientifico “Cavour” di Roma, dove ebbe tra i suoi allievi anche Pietro Ingrao.
Teodato Albanese, avvocato di Cerignola.
Ugo Baglivo, professore universitario di Alessano.
Nicola Ugo Stame, partigiano e cantante lirico foggiano, al quale è dedicata una targa all’esterno del Teatro dell’Opera di Roma.
Umberto Bucci di Lucera, impiegato.
Bruno Bucci, figlio di Umberto Bucci e caporalmaggiore dell’Esercito.
Antonio Pisino di Maglie, ufficiale della Marina Militare.
Antonio Ayroldi di Ostuni, maggiore del Regio Esercito.
Ferruccio Caputo di Melissano, giovane militare.
Federico e Mario Càrola di Lecce, fratelli ufficiali d’aviazione e di fanteria.
Giuseppe Lotti e Vincenzo Saccottelli, artigiani di Andria.
Gaetano La Vecchia di Barletta, ebanista.
Manfredi Azzarita di origini molfettesi, capitano di cavalleria e medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Ugo De Carolis, di famiglia pugliese, maggiore dei Carabinieri al quale sono intitolate la caserma dell’Arma di Taranto, un istituto scolastico tarantino e la Scuola ufficiali di Roma.
Emanuele Caracciolo nato a Tripoli da genitori di Gallipoli, regista affermato ed uno dei maggiori esponenti del futurismo di sinistra.
Cosimo Di Mirco, nato a Porto Said da genitori originari di Trani, soldato.
La Redazione
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