Ultimo aggiornamento 6 Dicembre 2019 - 19:22
Dic 08, 2012 Redazione Il caso 1
Cosa c’entrano lo spettacolo e il teatro con il federalismo, il sistema degli enti locali e la conferenza Stato-Regioni? Tanto, almeno a giudicare dal bando pubblicato nell’ultimo bollettino della Regione Puglia che, per selezionare un giornalista esperto di comunicazione istituzionale in materia di Federalismo e Conferenza Stato-Regioni, richiede come requisito proprio la laurea specialistica in Scienze dello spettacolo e cultura teatrale.
L’avviso in questione è quello riguardante la selezione pubblica per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) biennale (per complessivi 50mila euro di supporto all’assessorato al federalismo), il cui bando è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale numero 176 del 6 dicembre scorso. Tra i requisiti richiesti per partecipare al bando compare proprio il diploma di laurea specialistica in Lettere classe “LM-65”.
Un titolo alquanto bizzarro secondo Assostampa Puglia, il sindacato regionale dei giornalisti che accusa la Regione Puglia di aver pubblicato un bando “dall’assoluta singolarità”:
“Oltre alla chiara illegittimità – scrive in una nota il presidente del sindacato Raffaele Lorusso – che potrà facilmente essere fatta valere in giudizio dai concorrenti esclusi, questo bando come altri del recente passato alimenta il sospetto di trovarsi in presenza dell’ennesimo vestito cucito addosso a persone individuate in precedenza o comunque contigue a qualche esponente politico”.
E non è solo la curiosa classe di laurea richiesta a suscitare i dubbi del sindacato. Leggendo interamente il bando si scopre che la partecipazione è riservata solo ai giornalisti pubblicisti che siano in possesso del tesserino da almeno tre anni. Una precisazione che non solo restringe ulteriormente la rosa dei potenziali candidati, ma che di fatto esclude i giornalisti professionisti, violando anche la legge 150 del 2000 che disciplina le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni.
Dalla data di pubblicazione dell’annuncio, lo scorso 6 dicembre, ci sono 15 giorni di tempo per presentare le domande e dovranno trascorrere alcuni mesi per conoscere i nomi di quelli che porteranno a casa il tanto contestato incarico. Intanto però è già partita la caccia ai nomi di quelli che potrebbero rispondere a tutti i requisiti richiesti dal bando, una ricerca che potrebbe esaurirsi molto presto dato che non sono molti i pubblicisti con un titolo di studio così individuabile e riconoscibile.
La Redazione
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