Ultimo aggiornamento 6 Dicembre 2019 - 19:22
Mag 20, 2014 Redazione Il caso 0
Sdegno e sgomento di cittadini e associazioni per il cane prima torturato dal padrone e poi trovato morto nei pressi dell’Enpa di Manfredonia.
La triste storia di Lucky, il cane prima legato al gancio traino di un auto e trascinato per chilometri dal padrone, poi trovato senza vita dopo essere stato sottratto al canile sanitario di Manfredonia, sta attraversando l’Italia in lungo e in largo. Decine le lettere di sdegno inviate agli organi competenti in cui si chiede giustizia per quanto accaduto allo sfortunato meticcio.
Associazioni animaliste e cittadini comuni chiedono alle forze dell’ordine delle indagini esemplari per identificare chi la notte tra il 14 e 15 maggio ha portato via Lucky dal canile in cui era ricoverato causando la sua morte. Si chiede inoltre che l’allevatore del Foggiano che voleva uccidere l’animale, legandolo alla sua auto e trascinandolo per chilometri sull’asfalto, paghi secondo quanto disposto dalla legge italiana con il massimo della pena.
Sul caso si è espresso anche il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi definendo l’episodio “un atto di gratuita violenza, oltre che di ignobile inciviltà, perpetrato ai danni di un essere vivente indifeso e che lascia sgomenti”.
E proprio il sindaco di Manfredonia ha dato mandato al proprio ufficio legale di far luce sull’intera vicenda e provvedere a costituire la città come parte civile nell’eventuale processo che vedrà imputato l’agricoltore sipontino.
“Respingiamo con forza – ha precisato però Riccardi – ogni tentativo di dipingere la comunità sipontina come un unicum violento e insensibile – Nessuna attenuante, quindi, per il grave atto, ma altrettanta fermezza nel respingere offese che sarebbero gratuite se rivolte a tutta la comunità”.
La Redazione
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