Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 24, 2014 Redazione Il resto dell'Italia 0
“Un’altra realtà rischia di sparire dalla nostra città vittima di pressapochismo, negligenza e inettitudine dell’amministrazione regionale”. Così il consigliere alla Regione Lazio Fabrizio Santori ha commentato, in una nota, l’annuncio ufficiale della chiusura a Roma del centro di riabilitazione “Scuola Viva Onlus”.
Ad annunciare la chiusura della struttura, che opera a Roma dal 1975 e che oggi offre a più di 290 utenti vari servizi tra cui riabilitazione, inclusione scolastica e centro diurno semiresidenziale, contando oltre 90 operatori, è stata ieri il suo Presidente Serenella Pocek che ha spiegato:
“La sentenza del Tar ha dato ragione al provvedimento della Regione, mancando il nulla osta idraulico dell’Autorità di bacino – dal momento che la sede si trova in un’ansa del Tevere ma, chiarisce Pocek – ad almeno 200 metri di distanza dall’argine del fiume. Devo dunque interrompere l’attività e comunicare all’utenza che non possiamo più proseguire i trattamenti”.
Le ragioni che hanno determinato la chiusura del centro sarebbe dunque fondate su problemi burocratici. Dopo un iter durato tre anni, l’Associazione ha ricevuto il decreto di autorizzazione e accreditamento definitivo il 26 settembre 2013. Tale provvedimento però è stato revocato con un altro decreto della Regione Lazio del 14/11/2013, tra l’altro come ha precisato Pocek “senza che venisse attuata dalla Regione o dalla Asl RMD alcuna istruttoria di approfondimento né tantomeno informando e coinvolgendo il centro stesso”.
Costretto ad impugnare il provvedimento di revoca per salvare il Centro, l’Associazione ha presentato ricorso al Tar il 10 dicembre 2013 che ha immediatamente concesso una sospensione del provvedimento e fissato a gennaio la discussione in Camera di Consiglio sulla richiesta di annullamento del decreto di revoca. Il 22 gennaio la notizia che tutti temevano: il Tar del Lazio nega la sospensiva alla revoca dell’accreditamento della struttura da parte della Regione Lazio. Il centro deve chiudere i battenti. Una sentenza questa che provoca effetti drammatici per tante persone, lasciando a casa 90 dipendenti, privando decine e decine di disabili di assistenza e gettando nella disperazione quasi 300 famiglie.
Una drastica decisione che richiede un intervento immediato come sostiene Santori consigliere della Regione Lazio membro della commissione Politiche Sociali:
“La Scuola Viva – commenta Santori – è un’eccellenza nella riabilitazione, storicamente impegnata a favore di gravi disabilità e con particolare attenzione ai bambini. Oggi rischia di chiudere anzitutto per le gravi inadempienze della Regione Lazio. Ho presentato un’interrogazione urgente sulla questione – prosegue Santori – e richiesto un’immediata convocazione della commissione Politiche Sociali, che a quanto pare però ha più fretta di nominare i direttori delle Asl che non di affrontare tematiche così urgenti”.
Santori promette di mettersi in prima fila per difendere il diritto di tante persone a poter essere seguite con professionalità e umanità da quello che definisce “un esempio concreto di attenzione vera ai problemi dei bambini con disabilità”. E il suo appello è rivolto soprattutto al Presidente della Regione Lazio:
“Roma non può di certo permettersi di perdere realtà socio-sanitarie di questa caratura per l’incapacità di un’amministrazione. Zingaretti rifletta e intervenga concretamente e con urgenza”.
A non arrendersi è lo stesso Presidente della Onlus Serenella Pocek che dichiara di voler proseguire nella richiesta del documento all’Autorità di bacino, anche se precisa:
“Un’alternativa è la delocalizzazione, se il Municipio XI ci fornirà i locali idonei da ristrutturare per avere poi le autorizzazioni al funzionamento. Certo – conclude il Presidente della Onlus – la vedo una probabilità di lungo periodo e molto costosa”.
Pina D’Errico
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