Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 17, 2014 Redazione Il resto dell'Italia 0
“Essere gay è ok”. Questa la scritta, tradotta in russo, sulla bandiera sventolata da Vladimir Luxuria dagli spalti delle Olimpiadi di Sochi. Una scritta che le è costata l’arresto.
A sapere per prima dell’accaduto è stata Imma Battaglia, presidente onorario di Gay Project alla quale l’ex parlamentare foggiana ha inviato, alle 19,15 circa di stasera, un SMS: “Sono stata fermata a Sochi, fai il comunicato”.
Poco dopo c’è stata la telefonata durante la quale l’ex parlamentare, che parlava dal posto di polizia, è sembrata molto preoccupata:
“Mi hanno fermata – ha detto velocemente Luxuria a Imma Battaglia – sono sola e sono in una stanza con le luci al neon in faccia. Posso parlare solo due secondi. Qui urlano, parlano russo, nessuno parla inglese. Non capisco niente. Aiutatemi! Fai qualcosa!”.
Dopo quella telefonata, Imma Battaglia ha riprovato a richiamare Vladimir, ma il suo telefono risultava ormai staccato. Così si è messa immediatamente in contatto con il Ministro degli Esteri, Emma Bonino, che è intervenuta subito attivando l’unità di crisi della Farnesina per rintracciare Luxuria. Al momento non è noto con esattezza dove sia Vladimir Luxuria data la presenza massiccia di posti di polizia a Sochi.
Prima parlamentare transgender ad essere eletta in Italia, nel 2006, come indipendente, su proposta di Rifondazione Comunista, Luxuria sarebbe arrivata a Sochi insieme alle “Iene” per realizzare un servizio.
Intanto la protesta per vedere Vladimir libera corre sui canali social. Si moltiplicano i commenti su Twitter dove solo 8 ore prima dell’arresto lei stessa aveva scritto:
“Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!”
postando anche una foto che la ritraeva sorridente e con in mano il ventaglio arcobaleno.
Sempre sui canali social il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo ha la lanciato una mobilitazione con l’hashtag #luxurialibera.
Solidarietà per Luxuria da Nichi Vendola che su Facebook posta:
“Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie Vladimir Luxuria. Ti vogliamo presto libera e qui, accanto a noi, per altre nuove battaglie”.
Un presidio all’ambasciata russa a Roma intanto è stato indetto per domani sera alle 20,00 dalle associazioni per i diritti degli omosessuali. Obiettivo: l’immediato rilascio di Vladimir Luxuria.
La Redazione
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