Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 08, 2014 Redazione Il resto dell'Italia 1
Oggi è volato il primo drone italiano autorizzato dall’Enac: si apre una nuova frontiera tecnologica del giornalismo
Hanno spiccato il volo oggi, nei cieli della capitale, i primi droni legali. Gli aeromobili a pilotaggio remoto, autorizzati ufficialmente dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, hanno effettuato un volo dimostrativo durante la prima conferenza del Roma Drone Conference dedicata all’uso di questi strumenti nel mondo del giornalismo.
Il drone che ha preso il volo si chiama “FlyNovex” della società romana FlyTop ed è il primo aeromobile telecomandato a volare in Italia con l’autorizzazione ufficiale dell’Enac. Si è alzato in volo dall’area esterna dell’Atahotel Villa Pamphili, dove si è svolta la conferenza. Tutti i comandi del velivolo sono avvenuti via radio ed è stato possibile verificare tutte le capacità di volo e di ripresa video dall’alto. Il drone, che ha un’autonomia di 20 minuti, può trasportare una fotocamera o una videocamera ad alta risoluzione o vari tipi di sensori.
L’ok dell’Enac, come fanno sapere dalla FlyTop, è arrivato all’azienda dopo un lungo iter finalizzato alla certificazione dei velivoli secondo la regolamentazione emanata dall’Ente nel 2014. Tra le varie linea guida dettate dall’Ente, il regolamento, redatto a dicembre 2013, prevede anche che i produttori di Aeromobili a pilotaggi remoto si dotino delle necessarie coperture assicurative per danni a terzi al suolo o in volo.
Inizia una nuova era per il giornalismo. Come ha spiegato Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference, il drone offre al giornalista un nuovo punto di vista:
“Non solo un’angolazione diversa ma permette di raggiungere luoghi impossibili o pericolosi, e il tutto con costi bassissimi”.
Una nuova frontiera si apre anche per altre professioni. Dopo anni di dubbi sull’utilizzo dei droni, per il settore si apre una nuova fase di regolamentazione. Il loro uso ha, infatti, permesso di effettuare inchieste impossibili, come in zone di guerra oppure per il sorvolo della Concordia, ma ha anche suscitato problemi etici, come la ripresa di video su siti di incidenti stradali oppure di violazioni della privacy delle celebrità.
L’Italia sul tema si è dimostrata lungimirante, risultando uno dei primi Paesi a dotarsi di una normativa ufficiale. La normativa fa una distinzione tra gli strumenti di aeromodellismo e quelli per uso professionale.
“Siamo lieti di ospitare il primo volo di un drone su Roma autorizzato dall’Enac – ha concluso Luciano Castro – Questo volo dimostrerà che è possibile utilizzare questi mezzi in aree critiche come una metropoli, nel pieno rispetto delle norme in vigore. Troppi droni volano, un po’ in tutta Italia, senza le necessarie autorizzazioni”.
La Redazione
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Commenti: “Volano droni sul cielo di Roma: una nuova era per i giornalisti”