Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 24, 2014 Redazione Politica 0
Presentata dal consigliere un’interrogazione circa la “Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Puglia”
Come può un territorio così vasto essere servito al meglio con una automedica, un PPIT (punto di Primo Intervento Territoriale) che deve ancora essere istituito, ed una Ambulanza Medicalizzata, oltretutto a mezzo servizio perché senza infermiere professionale a bordo? Come può un territorio così vasto essere servito al meglio se non si pensa che gli abitanti di un paese come Castelluccio, piuttosto che Faeto o Carlantino, con alto tasso di popolazione anziana, abbia diritto ad avere l’assistenza di un medico che sappia far fronte alle situazioni di emergenza, com’è il medico del 118?
Questo è quanto chiede il consigliere regionale di Forza Italia Giandiego Gatta in un’interrogazione circa la “Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Puglia” presentata oggi alla giunta regionale. La giunta regionale ha approvato, infatti, la proposta di revisione del sistema dell’emergenza/urgenza regionale, prevedendo di modificare anche il sistema territoriale dell’emergenza, meglio conosciuto come “118”.
“Al fine dichiarato di ‘ottimizzare’ il servizio – scrive Gatta nell’interrogazione “si è disposto un taglio dell’assistenza in un terzo della superficie della provincia di foggia (Sub – Appennino Dauno) pari al 31,6 % dell’intera superficie della provincia di Foggia, rappresentato da 30 comuni con una popolazione media di circa 6.600 abitanti”.
Un’area, questa che, fa notare Gatta è già fortemente penalizzata da inclementi condizioni geografiche e che la stessa Regione Puglia ha riconosciuto come zona disagiata per l’assistenza sanitaria.
“Ora quest’area – sostiene Gatta – viene ancor più penalizzata con il ‘taglio’ di ben 5 postazioni medicalizzate, che avrebbero dovuto servire questa vasta zona della provincia di Foggia”.
A questo si aggiunge, continua Gatta che “l’Azienda ASL non ha attivato tutte le postazioni previste dal vecchio piano del 2010, ragion per cui la Giunta, con la Delibera Regionale n. 2251 del 28-10-2014, ha sancito di fatto che le automediche di Volturino, Troia ed Ascoli Satriano e i PPI di Ascoli Satriano e Volturino non debbano servire le popolazioni del Sub-appennino”.
Questo progetto riorganizzativo – conclude il consigliere di Manfredonia – comporterà la perdita netta di 15 posti di lavoro per medici oltre ad altre figure professionali, in una provincia in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli elevatissimi”.
La Redazione
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