Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 29, 2014 Redazione Politica 0
A poche ore dall’appuntamento con le urne per scegliere il candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, Vendola si dice pronto ad uscire con Sel dalla sfida delle primarie, ritirando il suo candidato, Dario Stefàno.
Al termine del vertice del centrosinistra, tenutosi ieri pomeriggio a Bari e disertato dal segretario del Pd Michele Emiliano, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha dichiarato all’Ansa:
“Il centrosinistra non c’è più, le primarie non si fanno. E’ stato violato un vincolo fondamentale di solidarietà, di lealtà e di rispetto della verità e io non intendo ulteriormente esercitarmi in alcun pin pong polemico con Michele Emiliano”.
Il pomo della discordia. Quello che non va giù al governatore pugliese è l’alleanza sancita due giorni fa tra Udc e Partito Democratico:
“Chiunque sia il candidato che uscirà vincitore dalla sfida del 30 novembre, noi lo sosterremo” aveva detto il coordinatore regionale dello Scudo crociato Salvatore Ruggeri.
Una decisione questa che ha acceso polemiche a destra e a sinistra e che, secondo Sel e altri partiti della coalizione, sarebbe stata presa in autonomia da Emiliano accusato da Sel di “voler cambiare la natura della coalizione”.
Il Sel. D’accordo con Vendola il capogruppo e segretario regionale di Sel, Michele Losappio e Gano Cataldo, che lanciano un appello ancora più esplicito:
“A questo punto le primarie sono da considerarsi inutili. Invitiamo i nostri iscritti a non parteciparvi e il nostro candidato a fare un’altra scelta. A meno che nelle prossime ore non ci sia un chiarimento tra Sel e il segretario del Pd”.
Emiliano. Il chiarimento potrebbe arrivare già in queste ore dato che, dopo le dichiarazioni di Vendola, non si è fatta attendere la risposta del segretario regionale del Pd. Risposta giunta, come è nel suo stile ultimamente, attraverso due tweet:
“A Nichi dico: Incontriamoci domani mattina e chiariamo tutto con senso di responsabilità. Io ci sono”. Il secondo: “Faccio appello a tutti coloro che stanno duramente lavorando per le primarie del 30 nov perchè non riducano l’impegno #sivaavanticongioia”.
E il governatore non si è tirato indietro all’invito di Emiliano: “Spero che abbia il coraggio di chiedere scusa”.
Al centro del vertice convocato da Vendola alle 15 di ieri, presso la sede della Presidenza della Regione, e a cui, oltre Emiliano, sono mancati “per impegni elettorali” anche altri cinque segretari di partito (Iniziativa democratica, Italia dei valori, Realtà Italia, Partito socialista e Centro democratico), c’era la discussione delle variazioni al bilancio dopo il disastro provocato nel Gargano dall’alluvione delle scorse settimane. A precisarlo lo stesso Vendola in una lettera che ha fatto pervenire a Emiliano:
“Abbiamo fatto una riunione di maggioranza, nel mio ufficio, per discutere della variazione di bilancio che conteneva un’importante risposta ai bisogni del nostro Gargano ferito dall’alluvione. Io ho chiesto a tutti, e tra gli altri a te come segretario del partito di maggioranza relativa, un atteggiamento di responsabilità. Sfido chiunque a dire che io abbia invitato alcuno ad avviare trattative sottobanco”.
Parole, quelle di Vendola, che giungono dopo che Emiliano aveva precisato che era stato proprio il governatore a chiedergli “lo scorso novembre” di ottenere i voti dell’Udc “necessari per approvare la variazione di bilancio” della Regione Puglia.
“E lo ha fatto – ha sottolineato Emiliano – davanti a tutti i partiti”, tra cui “Puglia per Vendola e Sel”.
Minervini. Non è in linea con il pensiero di Vendola invece il candidato alle primarie Guglielmo Minervini che, sebbene “comprende le motivazioni” del governatore, conferma la sua candidatura alle primarie di domani:
“Per noi le primarie continuano perché il centrosinistra non è fatto soltanto dai partiti e non è solo una vicenda tra Pd e Sel. Le battaglie si vincono sul campo, dimostrando la superiore forza della passione e dell’entusiasmo. Noi lotteremo. Per la Puglia e per i pugliesi. In maniera intransigente anche domenica, nei seggi, pronti a denunciare ogni forma di inquinamento del voto per primarie sane, limpide, trasparenti e che siano davvero una festa della democrazia”.
Stefàno. Nessuna dichiarazione finora è stata rilasciata dal candidato di Sel, Dario Stefàno.
La Redazione
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