Ultimo aggiornamento 8 Dicembre 2019 - 18:35
Feb 26, 2015 Redazione Politica 0
I candidati alla presidenza della Regione Puglia, Michele Emiliano e Antonella Laricchia, e il braccio destro del candidato di centrodestra Schittulli, Davide Bellomo si sono incontrati al bar per parlare di legge elettorale.
Una chiacchierata davanti ad una tazza di caffè in bar cittadino, solo che la conversazione è stata seguita dagli occhi indiscreti di cameraman e fotografi. Ma in fondo questo era stato messo in conto. Ed è così che, come programmato ieri su Twitter, alle 8.45 di stamane, i candidati alla presidenza della Regione Puglia si sono incontrati in un bar nel centro di Bari. Mancava Schittulli, impegnato in sala operatoria, ma al suo posto c’era Davide Bellomo, segretario regionale del suo movimento.
A proporre un confronto trasparente era stata la candidata grillina Antonella Laricchia per parlare apertamente ed in tempo utile dei problemi della legge elettorale in discussione in Consiglio regionale. Ma lo scambio di idee non ha prodotto un’intesa.
Sulla soglia di sbarramento per accedere in Consiglio regionale sono sembrati essere d’accordo solo Emiliano e Laricchia: “troppo alta quella dell’8 per cento” chiedendo alle forze politiche di abbassarla almeno al 5-6 per cento. Il candidato del centrosinistra ha anche accusato Bellomo (e quindi Schittulli) di volere la soglia alta al fine di danneggiare Fitto ma il braccio destro di Schittulli ha rispedito al mittente l’accusa sostenendo di non volere una minoranza frazionata.
Si è discusso della parità di genere con la promessa di Emiliano, in caso di elezione, di impegnarsi per l’attività politica delle donne, ancora troppo poche.
Il punto dolente ha riguardato le condizioni di incandidabilità. “Niente condannati e rinviati a giudizio” ha rilanciato la grillina Laricchia. “Ma i rinviati a giudizio non sono condannati definitivi” ha ribadito Bellomo. “Io applicherò il codice etico del Pd anche se fa acqua da tutte le parti – ha annunciato Emiliano – ma per le mie due liste civiche sarò più restrittivo seguendo le richieste dei grillini. Quindi niente indagati”.
Il confronto dunque è finito senza raggiungere un accordo e soprattutto a pochi minuti dall’approvazione della legge elettorale.
“Questo tipo di incontro andava fatto molto tempo prima – ha detto l’ex sindaco di Bari – non è possibile che i candidati non sappiano a due mesi dalle elezioni le regole del gioco.
Quando è arrivato il conto, Emiliano ha fatto sorridere i presenti con una battuta:
“Pago io per tutti. Caffè Borghese è il mio comitato”
O non era una battuta?
(Foto Ansa)
La Redazione
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